Conferenza ATIBT per la gestione sostenibile delle foreste tropicali


L’International Tropical Timber Technical Association (ATIBT) ha organizzato il 15 marzo scorso un webinair per riaffermare valori e impegni e aumentare la consapevolezza a proposito della gestione sostenibile delle foreste tropicali

In occasione della conferenza tenuta dall’International Tropical Timber Technical Association martedì 15 marzo 2022,  si è parlato innanzitutto della foresta tropicale del Bacino del Congo, ricordando alcuni numeri:

– 300 milioni di ettari di foreste fitte (cioè circa 3/4 della superficie dell’Unione Europea)
– Uno dei due polmoni verdi del pianeta
– 25% di stoccaggio di CO² terrestre tropicale
– 10 milioni di ettari di superficie certificata (garanzia zero deforestazione)
– + 10 000 specie di piante, 400 varietà di legno e + 1 400 specie di animali tra cui mammiferi esemplari (scimmie antropomorfe, elefanti, bufali)

Ricordiamo che ATIBT agisce in Camerun, Gabon e nella Repubblica del Congo, dove hanno sede le concessioni forestali certificate FSC®, oltre che nella Repubblica Democratica del Congo, nella Repubblica Centrafricana e in altri paesi del bacino per promuovere i certificati FSC® e PEFC.

Deforestazione e lotta contro il riscaldamento globale

Durante la conferenza è stato ricordato che, di fronte all’emergenza climatica, negli ultimi anni sono stati lanciati diversi progetti europei legati alla tutela dell’ambiente. Il Green Deal, avviato nel 2019, e il progetto di regolamento sulla deforestazione importata, pubblicato lo scorso novembre, iniziative che fanno eco alla missione dell’ATIBT: andare verso un consumo a ‘Deforestazione Zero'”. Il sostegno di ATIBT alla gestione sostenibile delle foreste e alle certificazioni, riconosciute come strumenti cruciali nella lotta contro la deforestazione, è pienamente in linea con la strategia europea, che riconosce quest’ultime come strumenti di analisi e riduzione del rischio.

Le foreste tropicali – hanno sottolineato da ATIBT – giocano un ruolo chiave nel corretto funzionamento del sistema ambientale globale, in particolare grazie alla loro funzione regolatrice del clima, assorbendo e catturando il carbonio. Il bacino del Congo, secondo polmone verde del pianeta, purché gestito correttamente, fornisce anche servizi ecosistemici (risorse medicinali e alimentari, conservazione della biodiversità, …). Inoltre, l’industria del legno nei paesi del bacino del Congo rappresenta il principale datore di lavoro dopo lo Stato. In Gabon, per esempio, crea da 17 a 18.000 posti di lavoro (con una reale prospettiva di crescita grazie allo sviluppo della lavorazione nell’industria del legno del paese).

Il programma Fair&Precious

Con l’ambizione di promuovere la gestione sostenibile delle foreste e il legno tropicale certificato, la missione di ATIBT è sensibilizzare ed educare sulle loro attività attraverso il programma Fair&Precious. Creato 5 anni fa, questo programma fissa 10 obiettivi di sostenibilità per gli operatori forestali, in linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite (conservazione della biodiversità, lotta contro l’erosione e il bracconaggio, formazione degli operatori del settore del legno, ecc.). Fair&Precious integra impegni ambientali e umani (come la necessità di fornire un’occupazione dignitosa, remunerativa e stabile alle popolazioni) e intende promuovere l’iniziativa di gestione sostenibile sia nei paesi produttori che in quelli europei.

Le testimonianze dei diretti interessati

Norbert Gami, antropologo attivo in Congo, ha ricordato che il Congo è uno dei primi paesi a possedere il certificato FSC® (dal 2008): “Più di 2 milioni di ettari di foresta sono certificati FSC® e sono simbolo della volontà politica nazionale di gestire le foreste in modo sostenibile. Oggi, il disboscamento è considerato distruttivo, ma abbiamo visto enormi progressi in termini di condizioni umane e sociali delle popolazioni nelle foreste gestite in modo sostenibile. Ciò permette l’accesso all’istruzione e ai sistemi sanitari, ma ha anche reso possibile la legalizzazione dei contratti, garantendo così la sicurezza del posto di lavoro. La certificazione sta migliorando la vita quotidiana delle popolazioni locali e indigene in modo concreto e gli abitanti sono realmente consapevoli di quanto sia importante tutelare le foreste“.

Edwige Eyang Effa, funzionaria di ricerca presso l’Istituto di Ecologia Tropicale in Gabon, ha condiviso la sua esperienza quotidiana legata alle concessioni certificate, che contribuiscono all’aumento della biodiversità: “Recentemente, il Gabon ha imposto a tutte le concessioni forestali di condurre studi di impatto ambientale, cosa che le concessioni certificate fanno già in modo approfondito. Devono infatti giustificare la loro partecipazione alla protezione della fauna e della flora (con un piano di gestione e conservazione della biodiversità e/o la tutela delle comunità che vi abitano). La certificazione è sempre un vantaggio per l’ambiente, per non parlare degli aspetti trasversali (comunità e diritti dei lavoratori)“.

Un recente studio del WCS ha dimostrato che la popolazione di elefanti nel bacino sta crescendo da 30 anni grazie alle pratiche di conservazione e monitoraggio delle imprese che si occupano della gestione forestale.

Oggi la certificazione è conosciuta, ma non stiamo pagando questo legno al giusto prezzo a causa della concorrenza sleale dovuta a sfruttamenti illegali, che danneggiano l’ambiente e la società – ha dichiarato Françoise Van de Ven, presidente dell’ATIBT300 milioni di ettari di foresta non possono essere sorvegliati ogni giorno! E su 51 milioni di ettari di foresta produttiva, oggi solo il 10% è certificato. Questa percentuale sta aumentando, ma c’è ancora molto lavoro da fare. Con i nostri partner come KfW, PPECF e altri che indirizzano gli attori coinvolti verso lo strumento della certificazione, speriamo di raddoppiare le aree certificate nel bacino del Congo, ma non solo, perché la questione della certificazione del legno tropicale si pone anche in Liberia, Sierra Leone, ecc.

ATIBT, impegnata a dare valore alla foresta

Gestire in modo corretto le foreste tropicali, significa aiutare a proteggerle. Per salvare la foresta, bisogna tagliare degli alberi, e questa idea, accolta in malo modo dagli europei, è spesso fraintesa.

Se vogliamo proteggere la foresta, consumiamo legno certificato al giusto prezzo – conclude Benoît Jobbé-Duval, direttore generale dell’ATIBTle imprese forestali fanno una sorta di raccolta, ossia rimuovono uno o due alberi per ettaro ogni 25 o 30 anni. In questo contesto, c’è un certo deterioramento legato all’azione umana, ma è temporaneo (si tratta di un deterioramento reversibile nel giro di qualche anno) e i suoi effetti rimangono benefici perché contribuiscono all’occupazione, al finanziamento di azioni come la formazione, la lotta contro il bracconaggio e la salute pubblica. È essenziale capire cosa significa la gestione sostenibile delle foreste per le generazioni future. Gli importatori e i consumatori di legno tropicale devono capire che scegliere legno certificato significa dare valore alla foresta, per le persone che ci vivono e per cui rappresenta una fonte di sostentamento.”

 

Per maggiori informazioni: https://www.mytropicaltimber.org/it