Tutto (o quasi) sulla nuova UNI 11368


“Pavimentazioni di legno e parquet – Posa in opera – Criteri e metodi di valutazione della realizzazione della pavimentazione, a posa ultimata e al momento della consegna”, così recita il titolo della norma pubblicata lo scorso maggio. L’Ing. Rita D’Alessandro ci ha aiutati a comprenderne novità e risvolti, sottolineando con forza che lo scopo primario del documento è valutare la pavimentazione a fine posa, non dirimere contenziosi in tempi successivi.

Il fatto. Il 13 maggio 2021 è stata pubblicata la norma UNI 11368, “Pavimentazioni di legno e parquet – Posa in opera – Criteri e metodi di valutazione della realizzazione della pavimentazione, a posa ultimata e al momento della consegna”, che aggiorna e unifica le due precedenti norme UNI 11368-1:2010Pavimentazioni di legno – Posa in opera – Criteri e metodi di valutazione – Parte 1: Posa mediante incollaggio” e UNI 11368-2:2013Pavimentazioni di legno – Posa in opera – Criteri e metodi di valutazione – Parte 2: Posa flottante”, integrandole anche con le indicazioni relative alla posa mediante chiodatura o avvitatura, non ricomprese nei precedenti documenti normativi. Due norme “preziose” per il nostro settore, perché trattavano i criteri e i metodi di valutazione della pavimentazione finita.

Rita D’Alessandro – Laureata in Ingegneria Civile Edile nel 1985, dal 1996 è libera professionista. Si occupa dell’attività tecnico-normativa di EdilegnoArredo-FederlegnoArredo, l’associazione di FederlegnoArredo che riunisce i produttori di finiture interne (porte, finestre, porte d’ingresso, pavimentazioni di legno e scale prefabbricate) e manufatti per l’arredo urbano e per esterni.

Per comprendere meglio la portata della revisione e per cogliere i punti salienti del nuovo documento normativo abbiamo chiesto aiuto all’Ing. Rita D’Alessandro, ufficio tecnico-normativo di EdilegnoArredo-FederlegnoArredo e da molti anni coordinatore del Gruppo di Lavoro GL5, Legno non strutturale, della Commissione Legno UNI che, in quanto tale, ha avuto una parte attiva nel riesame della norma e nel coordinamento delle differenti posizioni emerse al tavolo di lavoro.

È stato un lavoro lungo?

Abbastanza, un’attività di questo tipo normalmente, da prassi UNI, dura circa 18 mesi, in questo caso, la revisione della norma e la sua unificazione, da due parti a un unico corpo, hanno richiesto un po’ di più per via della complessità e della numerosità delle tematiche da trattare. Il dibattito è stato molto animato, sia sulla definizione dei ‘limiti di accettazione’ sia sulle modalità di verifica. Il tema, del resto, era molto ‘sentito’ da tutti. Ci siamo confrontati a lungo, prendendo in esame anche molta documentazione straniera sul tema, così come le esperienze di laboratorio che sono state portate al tavolo, insieme alle testimonianze della filiera rappresentata all’interno del gruppo di lavoro. C’è stato un confronto utile e costruttivo, che ha visto, alla fine, il mondo della produzione, legno e materiali complementari, il mondo della posa, il mondo dei laboratori e quello delle perizie-consulenze giungere a numeri condivisi“.

Da dove siete partiti?

In fase di revisione abbiamo deciso prima di tutto di raggruppare le due parti pre-esistenti, per includere nella nuova norma la posa mediante incollaggio e la posa flottante, di revisionarle entrambe e di aggiungere i criteri di valutazione per la posa realizzata tramite avvitatura-chiodatura, che prima non era contemplata. Oggi, dunque, abbiamo una norma unica, che tratta i criteri di valutazione per i tre metodi di posa del parquet: avvitata-inchiodata, incollata e flottante“.

La norma si applica a posa ultimata, entro 5 giorni dalla posa

Il nodo centrale della revisione?

La domanda mi dà la possibilità di puntualizzare un aspetto molto importante, che riguarda proprio lo scopo e campo di applicazione. In passato, le due norme, pur riportando in maniera molto chiara che l’applicazione riguardava specificatamente il momento della consegna della pavimentazione, sono state utilizzate molto spesso anche in fase di contenziosi successivi e questo talvolta ha creato confusione e diversi problemi. Di qui la necessità di sottolineare alcuni aspetti e cioè che la norma si applica a posa ultimata e al momento della consegna della pavimentazione, consegna che deve essere documentata attraverso un apposito verbale, rilasciato dal posatore-installatore. Abbiamo inoltre puntualizzato, in una nota a parte, che mentre è possibile impiegare i metodi di valutazione della norma oltre il termine della consegna, non è possibile prendere a riferimento i limiti prestazionali, poiché, trascorso un certo periodo di tempo, in particolare trascorsi 5 giorni, possono intervenire dei fattori esterni che modificano le caratteristiche prestazionali della pavimentazione“.

Ci spiega meglio?

Faccio un esempio: se si valuta una pavimentazione trascorsi due inverni dalla posa, molte condizioni possono essere cambiate, le casistiche di quello che può essere avvenuto nel tempo sono infinite. Prendiamo il caso di un sistema radiante di riscaldamento a pavimento, a cui si sommano magari un sistema di ventilazione meccanica controllata e uno stile di vita dell’utente che non conosciamo… Dopo due anni è davvero difficile capire cosa può essere successo nel tempo al parquet e dunque i limiti di accettazioni indicati al momento della consegna risultano evidentemente inapplicabili. Quindi, in base alla nuova norma, volendo fare una verifica successiva alla consegna, si possono, per esempio, utilizzare i metodi per valutare la planarità della pavimentazione, in questo caso usando la staggia da due metri, posizionata in una certa maniera, ma non si possono applicare i limiti: nella fattispecie noi abbiamo indicato 3 millimetri come limite ammesso per la planarità al momento della consegna. Se la pavimentazione viene valutata per un contenzioso tre anni dopo, per esempio, non ci si può più riferire a quei tre millimetri. Abbiamo voluto, con questa nota, sottolineare con forza che lo scopo primario della norma è valutare la pavimentazione a fine posa, non dirimere i contenziosi in un secondo tempo“.

Una nota importante quindi…

Molto. Credo che questa revisione e questo punto in particolare debbano essere letti come un invito a trattare
il contenzioso con attenzione e cura, come un’esortazione a indagare sulla storia della pavimentazione e dell’unità immobiliare. Il mondo delle perizie, spesso ha applicato i precedenti limiti secondo le necessità del momento e del caso, proprio per questa ragione è stata inserita la nota, per sottolineare che il metodo di valutazione è applicabile sempre, non cambia, mentre non è lo stesso per il limite di accettazione che si può ‘fotografare’ solo a lavori ultimati“.

E se non fosse possibile fare una verifica subito dopo la posa?

La norma stabilisce che la verifica deve essere fatta, in presenza del committente o del suo rappresentante tecnico, prima della consegna o contestualmente a essa, ma se non è possibile fare questo a pavimentazione ultimata, allora il posatore invita il committente o un suo rappresentante tecnico, che deve presentarsi entro
e non oltre 5 giorni dalla data di ricevimento dell’invito. In fase di revisione abbiamo ritenuto 5 giorni un tempo ragionevole, dopo questo lasso di tempo, soprattutto in presenza di un cantiere ancora attivo, sulla pavimentazione potrebbero intervenire fattori ‘alteranti’“.

Condizioni di cantiere ed esame visivo

Altri aspetti degni di nota del progetto di revisione?

Abbiamo introdotto il concetto delle condizioni di cantiere. La nuova norma indica che le condizioni del cantiere e del sito devono essere mantenute secondo quanto indicato dal fabbricante del parquet e dei prodotti complementari alla posa fino al momento della verifica finale della pavimentazione, per far sì che sulla pavimentazione non intervengano fattori esterni che ne possano alterare le condizioni generali. Queste condizioni, che si ritrovano appunto nella documentazione del fabbricante, riguardano sostanzialmente temperatura e umidità dell’ambiente, temperatura superficiale della pavimentazione, protezioni da applicare sulla pavimentazione… Abbiamo inoltre specificato con maggiore dettaglio che l’esame visivo della pavimentazione si effettua così come indicato nella UNI CEN/TS 15717: osservando la pavimentazione in posizione eretta, con luce naturale diffusa alle spalle dell’osservatore, in assenza di luce naturale diffusa
è possibile utilizzare luce artificiale, purché diffusa; non devono essere in nessun caso utilizzate sorgenti di luce artificiale indirizzate direttamente sulla pavimentazione per valutare eventuali difetti o anomalie“.

Planarità e scricchiolio

Avete rivisto dei limiti?

Sì, un esempio su tutti è quello della planarità: mentre prima si parlava di planarità tout court, nella revisione sono stati aggiunti i concetti di ‘planarità concava’ e ‘planarità convessa’, individuando lo stesso limite di accettazione per entrambe le deformazioni; abbiamo ragionato a lungo su come individuare la planarità convessa, c’è stato un proficuo dibattito, anche in relazione a quanto riportato nella UNI CEN/TS 15717, che fornisce istruzioni per la posa in opera di parquet. Abbiamo inserito poi il concetto di ‘scricchiolio’, sottolineando che non deve essere oggetto di verifica, in particolare per le pavimentazioni flottanti e quelle inchiodate-avvitate, perché è una peculiarità della pavimentazione stessa“.

Allineamento, accostamento degli elementi e battiscopa

Ci sono altri punti degni di nota?

Sono diversi, ma ne segnalo tre, rimandando alla lettura integrale della norma per tutto il resto. Per quanto riguarda la verifica dell’allineamento degli elementi in base alla geometria di posa, abbiamo specificato, anche graficamente, per esempio indicando dove posizionare il regolo, come si valuta lo scostamento per le varie geometrie, tolda di nave, a correre, a cassero regolare, a mosaico, a spina e così via, inserendo, appunto, una serie di figure e disegni rappresentativi, a favore di chiarezza e immediatezza di lettura. Relativamente all’accostamento tra i singoli elementi, per quanto riguarda i prefiniti ci siamo rifatti in maniera significativa a quanto previsto dalla norma europea UNI CEN/TS 15717. Per le pose flottanti, abbiamo un po’ modificato i termini relativi all’accostamento, richiamando ancora una volta i principi della UNI CEN/TS 15717. Infine, segnalo che abbiamo inserito delle note aggiuntive sulla verifica del battiscopa rispetto alla pavimentazione. Lo spazio massimo tra battiscopa e pavimentazione è rimasto fissato in 3 millimetri, ma per le pavimentazioni
che devono soddisfare le prescrizioni della UNI 11516, norma che riguarda la posa acustica dei pavimenti galleggianti, abbiamo specificato che deve essere considerato uno spazio tra pavimentazione e battiscopa eventualmente riempito con opportuno materiale elastico, le cui caratteristiche chimiche devono essere compatibili con la pavimentazione di legno“.

Riassumendo

Riassumendo, la nuova norma interessa le pavimentazioni di legno posate mediante incollaggio, flottanti
e mediante avvitatura–chiodatura, su qualsiasi tipologia di supporto, impiegate negli edifici di nuova costruzione e/o esistenti. Sono escluse le pavimentazioni sportive, per le quali la norma di riferimento è la UNI EN 14904:2006, e le pavimentazioni di legno per esterni, le cui norme di riferimento sono la UNI 11538–1:2014 e la UNI 11538-2:2018. I punti salienti della revisione normativa riguardano l’ampliamento del campo
di applicazione, con l’inserimento della posa avvitata-chiodata, l’integrazione con alcune parti della norma UNI CEN/ TS 15717 ‘Parquet – Linee guida generali per la posa in opera’, le condizioni del cantiere e, soprattutto, la tempistica entro cui deve essere effettuato l’esame di valutazione della pavimentazione, ovvero al momento della consegna della pavimentazione, documentata mediante apposito verbale di consegna rilasciato dal posatore-installatore, e in presenza della committenza o di un suo rappresentante tecnico“.

La norma UNI 11368:2021, dove reperirla

La norma UNI 11368:2021,Pavimentazioni di legno e parquet – Posa in opera – Criteri e metodi di valutazione della realizzazione della pavimentazione, a posa ultimata e al momento della consegna”, entrata in vigore il 13 maggio 2021 (sostituisce UNI 11368-1:2010 e UNI 11368-2:2013), è acquistabile presso il sito UNI, in formato elettronico PDF, al costo di 72 euro, a questo link: http://store.uni.com/catalogo/uni-11368-2021. Per ulteriori informazioni e per l’acquisto cartaceo è possibile contattare il call center UNI al numero 02 70024200 oppure inviare una mail al all’indirizzo webstore@uni.com.