Chi esporta materie prime, semilavorati e prodotti finiti a base di pannelli, a partire da gennaio deve osservare le nuove disposizioni, molto più “severe” rispetto al passato.
A partire dal nuovo anno, le regole pubblicate nel 2018 sulla gazzetta ufficiale tedesca (BAnz AT 26.11.2018 B2) sono diventate ufficiali e devono pertanto essere conosciute e osservate da tutti gli operatori del settore che si rivolgono al mercato tedesco.
Si tratta di un cambiamento assai rilevante per ciò che riguarda l’emissione di formaldeide dai pannelli e dai manufatti con essi realizzati sebbene, in realtà, l’unica vera novità introdotta da questa legge tedesca è un nuovo metodo di prova, quello descritto dalla norma europea EN 16516.
Cambia il metodo di prova
Ricordiamo che per misurare l’emissione di formaldeide dai pannelli e dai manufatti con essi realizzati era stata adottato, ancora negli anni ’90, il cosiddetto metodo della camera (EN 717-1). Il concetto alla base di questo metodo era la simulazione delle condizioni reali di un’abitazione e pertanto se un prodotto superava la prova di laboratorio, risultava conseguentemente idoneo anche nell’impiego reale (questi pannelli erano stati chiamati E1).
Ma secondo gli esperti tedeschi del BAM (l’istituto federale tedesco per le prove e la ricerca sui materiali) e dell’UBA (l’ufficio federale per l’ambiente) le condizioni definite dalla norma EN 717-1 non sono più valide, in quanto le abitazioni di oggi sono diverse rispetto a quelle di trent’anni fa.
Secondo lo studio condotto da questi due enti, gli edifici moderni sono molto più “sigillati” rispetto al passato per effetto delle necessità e delle disposizioni legislative sul risparmio energetico. Vi è inoltre una tendenza alla riduzione dei volumi delle abitazioni con un conseguente aumento relativo delle superfici che possono potenzialmente emettere formaldeide come pavimenti, mobili, pareti e soffitti.
La scelta di cambiare il metodo di prova da parte della Germania deriva dunque dalla maggior capacità della nuova norma EN 16516 di simulare le condizioni di un ambiente di vita reale.
Il confronto delle condizioni di prova tra il vecchio metodo EN 717-1 e la nuova norma EN 16516 imposta dalla legge tedesca
Di fatto la legge tedesca dice solo questo. Il limite non cambia in quanto rimane quello già da anni conosciamo per la classe di emissione E1 (e cioè 0,1 ppm) ma, in pratica, la nuova procedura analitica rende la prova molto più severa rispetto al passato.
In sostanza a partire dal 1° gennaio 2020 i pannelli destinati al mercato tedesco devono avere una emissione di formaldeide che corrisponde alla metà di quelli classificati E1.
Chi esporta in Germania materie prime, semilavorati e prodotti finiti a base di pannelli, deve dunque osservare queste nuove disposizioni assicurando il suo cliente sul rispetto del limite previsto per l’emissione di formaldeide.
Il lavoro di Catas
Catas si è mosso da tempo per andare incontro alle esigenze delle aziende con cui collabora, incrementando decisamente il numero delle attrezzature destinate all’analisi dell’emissione di formaldeide (le camere), accreditando il nuovo metodo di prova EN 16516 e proponendo una certificazione specifica per questa nuova tipologia di pannelli
Tutte queste informazioni, compresi i dettagli operativi, sono state diffuse in un workshop organizzato all’inizio del 2020 e la cui registrazione è a disposizione di tutte le imprese abbonate al Catas nell’area MyCatas del sito internet dell’istituto (www.catas.com).
di Franco Bulian