Dopo settimane di annunci e rinvii, le modifiche proposte dalla Commissione europea al Regolamento sulla Deforestazione (EUDR) creano ulteriore incertezza tra imprese e operatori. Le principali associazioni europee del legno, della carta e delle bioenergie firmano un comunicato congiunto per chiedere più tempo, chiarezza e regole realmente applicabili

Tra voci e annunci ufficiali, la Commissione europea ha confermato che l’entrata in vigore dell’EUDR resterà fissata al 31 dicembre 2025 per le grandi imprese, mentre il rinvio di un anno sarà concesso solo alle micro e piccole aziende (non alle PMI in generale), che potranno beneficiare di un’estensione fino a giugno 2027.
Per tutti gli operatori è previsto inoltre un periodo di grazia di sei mesi per l’applicazione delle sanzioni e, per i piccoli produttori, una procedura di due diligence semplificata.
Un quadro che ha sorpreso associazioni e imprese, alimentando la percezione di una crescente confusione normativa.
Le principali organizzazioni europee del comparto legno, carta, forestale e bioenergetico – tra cui FEP, CEI-Bois, EOS, EPF ed ETTF – hanno deciso di reagire con una posizione comune: una richiesta ufficiale alla Commissione europea di introdurre un meccanismo di “stop-the-clock”, che permetta una valutazione più realistica dell’impatto e delle modalità di attuazione del Regolamento.
Di seguito il testo integrale del comunicato congiunto, diffuso a Bruxelles il 27 ottobre 2025.
Comunicato aperto
Appello a “fermare il cronometro” per garantire un Regolamento UE sulla Deforestazione realmente applicabile
I firmatari di questo comunicato aperto ricordano che l’efficacia di qualsiasi quadro legislativo dipende dalla sua attuabilità, chiarezza giuridica e prevedibilità.
Le recenti modifiche proposte dalla Commissione europea al Regolamento UE sulla Deforestazione (EUDR), successive all’annuncio di un ulteriore rinvio avvenuto il 23 settembre, prolungano una situazione di costosa incertezza e di tempi di attuazione irrealistici.
La nuova proposta – e l’ambizioso calendario previsto per la sua approvazione – rischia di compromettere sia la credibilità che l’applicazione concreta del Regolamento, ponendo gli operatori europei in una posizione insostenibile dal punto di vista legale e operativo.
Le modifiche introdotte dalla Commissione sono sostanziali e richiedono tempo adeguato affinché portatori di interesse, decisori politici e Stati membri possano analizzarle e discuterle. Ciò risulta particolarmente difficile considerando la scadenza del 30 dicembre 2025 attualmente prevista.
È irrealistico e inaccettabile aspettarsi che le imprese siano pronte a conformarsi immediatamente a un regolamento rinegoziato in tutta fretta poche settimane prima della sua entrata in vigore.
In effetti, la maggior parte delle grandi industrie a valle non sarà in grado di adattare nuovamente i propri sistemi informatici – già progettati per interagire con la piattaforma TRACES – mentre le piccole e microimprese dovranno gestire un numero molto maggiore di codici DDS accumulati lungo la catena del valore.
Gli operatori a valle di ogni dimensione si troveranno quindi ad affrontare seri problemi di conformità, con norme che, nel migliore dei casi, saranno adottate solo pochi giorni prima dell’entrata in vigore.
La proposta inoltre non riflette la realtà operativa del mercato, dove le aziende medio-grandi collaborano quotidianamente con piccole e microimprese all’interno di catene di fornitura integrate.
Di conseguenza, la previsione di date di applicazione differenziate – con l’obbligo per le imprese grandi e medie di conformarsi dal 30 dicembre 2025, e un periodo aggiuntivo di dodici mesi per le piccole e microimprese – risulta, in pratica, illusoria: l’interdipendenza tra le aziende costringerà tutti gli operatori ad adeguarsi contemporaneamente per poter continuare le proprie relazioni commerciali.
I nostri settori continuano a trovarsi in una condizione di grave mancanza di chiarezza e certezza giuridica, in contrasto con un diritto fondamentale garantito dal diritto dell’Unione europea e indispensabile per la corretta gestione aziendale, la competitività e gli investimenti.
Per questi motivi, invitiamo la Commissione europea a introdurre un meccanismo di “stop-the-clock”, che consenta ai decisori politici di condurre una valutazione approfondita e completa dell’impatto e delle modalità di attuazione del Regolamento.
Tale riesame dovrebbe mirare a individuare vere misure di semplificazione, rendendo gli obblighi previsti dall’EUDR realmente applicabili, senza tuttavia intaccare l’obiettivo ambientale – pienamente condiviso dai firmatari – di contrastare la deforestazione.
Firmatari:
APAG – Oleochemicals Europe
Bioenergy Europe
CEI-Bois – Confederazione europea dell’industria del legno
CEPF – Confederazione dei proprietari forestali europei
CEPI – Confederazione europea dell’industria della cellulosa e della carta
CESIO – Comitato europeo dei tensioattivi organici e dei loro intermedi
COCERAL – Associazione europea del commercio di cereali, semi oleosi, riso, legumi, oli, grassi, mangimi e forniture agricole
COTANCE – Confederazione europea delle associazioni nazionali dei conciatori
EFIC – Confederazione europea delle industrie del mobile
ELO – Organizzazione europea dei proprietari terrieri
EOS – Organizzazione europea dell’industria del legno segato
EPF – Federazione europea dei produttori di pannelli
ETTF – Federazione europea del commercio del legno
FEP – Federazione europea dei produttori di parquet
FECOF – Federazione europea dei comuni forestali
FEFAC – Federazione europea dei produttori di mangimi
FEFPEB – Federazione europea dei produttori di pallet e imballaggi in legno
INTERGRAF – Associazione europea dell’industria grafica
UECBV – Unione europea del commercio del bestiame e delle carni



