CRESME: il settore delle costruzioni verso una fase di rallentamento


Dopo un triennio eccezionale, trainato dal Superbonus e dalla ripresa delle opere pubbliche, il comparto delle costruzioni si prepara a una nuova fase caratterizzata da una contrazione degli investimenti. Secondo il XXXVII Rapporto congiunturale e previsionale CRESME, il mercato subirà una flessione del -4,2% nel 2024 e del -6,2% nel 2025, con una lieve ripresa nel 2026. A subire maggiormente il contraccolpo sarà il rinnovo residenziale, mentre le opere pubbliche, spinte dal PNRR, registreranno una crescita significativa

Il comparto delle costruzioni si appresta ad affrontare una fase di ridimensionamento, dopo un triennio di crescita straordinaria sostenuto dal Superbonus e dalla ripresa degli investimenti pubblici. È quanto emerge dal XXXVII Rapporto congiunturale e previsionale presentato da CRESME il 4 dicembre a Milano, che delinea un quadro di contrazione per il prossimo triennio: -4,2% nel 2024, -6,2% nel 2025 e una ripresa moderata del +2% nel 2026.

Il rinnovo residenziale sarà il segmento più penalizzato

Il segmento più penalizzato sarà quello del rinnovo residenziale, che nel 2024 registrerà un calo del -16,9%, con ulteriori riduzioni previste nei due anni successivi. Questo andamento è principalmente dovuto al ridimensionamento degli incentivi fiscali, che ha fortemente condizionato il settore delle ristrutturazioni.

Tuttavia, il rapporto evidenzia una dinamica opposta nel campo delle opere pubbliche, che beneficeranno del sostegno del PNRR. Nel 2024 si prevede un aumento del +13,7%, seguito da un ulteriore incremento del +7,5% nel 2025.

A trainare questa crescita sarà soprattutto l’edilizia non residenziale pubblica, con investimenti significativi nella realizzazione di scuole, edifici istituzionali e strutture sanitarie (+21,5% nel 2024), mentre le infrastrutture tradizionali cresceranno del +10,7%.

Scenario europeo: tra le economie più colpite Francia, Svezia e Finlandia

Il rapporto CRESME è stato presentato in concomitanza con la sessione invernale di Euroconstruct, che riunisce i principali centri di ricerca di 27 Paesi europei. I dati confermano che il rallentamento non riguarda solo l’Italia, ma anche il resto d’Europa, con una contrazione complessiva del -2,4% nel 2024. Tra le economie più colpite spiccano Francia (-4,6%), Svezia (-5,3%) e Finlandia (-5,4%), mentre alcuni Paesi come Spagna (+2%), Portogallo (+1,5%) e Irlanda (+1,4%) mostreranno una crescita.

La crescita delle opere pubbliche, sostenuta dagli investimenti legati al PNRR, rappresenta una leva cruciale per il rilancio del comparto in Italia e in Europa. Il Rapporto CRESME si conferma un riferimento indispensabile per chi vuole anticipare le sfide e le opportunità del mercato delle costruzioni.