FEP: la domanda europea di parquet continua a calare, ma a ritmi più lenti


Il Consiglio di amministrazione di FEP, European Parquet Federation, presieduto dall’italiano Lorenzo Onofri, si è riunito il 23 ottobre scorso e ha discusso, tra le altre cose, dell’andamento della domanda di parquet sui mercati europei. La flessione continua, ma a ritmi più lenti. Una della cause del trend negativo è il “pressing” delle importazioni cinesi. La situazione Paese per Paese

Il consumo europeo di parquet ha continuato a diminuire durante i primi tre trimestri del 2024, questo il primo dato evidente, ma a un ritmo più lento rispetto allo scorso anno. Il calo, spiegano dalla Federazione,  è legato all’attività edilizia ancora debole e alla crescente “pressione” delle importazioni cinesi.

Nel dettaglio, il report della Federazione sottolinea come la domanda di parquet sia diminuita in quasi tutti i paesi FEP durante i primi tre trimestri del 2024 (rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso), rispecchiando l’attività ancora debole nel settore edile.

Le motivazioni sono presto spiegate: poiché il potere d’acquisto dei consumatori è stato colpito, ora vengono prese in considerazione più frequentemente alternative più economiche come i pavimenti in finto legno, oppure i parquet di origine cinese, a prezzi che FEP definisce “ingiusti”.

L’accumulo di “scorte” dalla Cina

In vista di una possibile registrazione delle importazioni da parte della CE, formalmente confermata a partire dal 25 ottobre 2024, nelle ultime settimane sono stati osservati flussi crescenti di parquet multistrato dalla Cina nel mercato dell’UE, potenzialmente con l’obiettivo di accumulare scorte prima dell’imposizione di misure entro la fine dell’anno. Tali importazioni potrebbero tuttavia essere soggette a riscossioni retroattive dei dazi antidumping, se vengono rispettati i criteri legali.

Nel prospetto che segue, FEP fornisce una breve sintesi per Paese.

Austria

Dopo un debole terzo trimestre 2024, l’Austria ha registrato un calo del 5% dei consumi di parquet confrontando il primo-terzo trimestre 2024 con lo stesso periodo dell’anno scorso. Le previsioni per il 2025 non sono positive e riflettono, tra l’altro, il basso livello del mercato delle costruzioni di nuovi edifici. I costi delle materie prime in Austria sono stabili, ma la qualità della quercia proveniente dalla Croazia è bassa, a causa di una lunga permanenza nelle foreste umide dopo le tempeste. I costi energetici sono elevati rispetto a Cina e USA.

Croazia

La Croazia segnala un aumento del 3% per i primi tre trimestri 2024 rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, durante il quale, però, il consumo croato di parquet è stato molto basso. Tuttavia, non si prevede che la spinta dell’edilizia continui nel 2025. In quanto piccolo Paese, la Croazia ha bisogno di trovare nuovi sbocchi e nuovi mercati (il mercato tedesco è molto “basso”). Guerre, elezioni e altre situazioni stanno creando incertezze. L’approvvigionamento di materia prima legno è difficile, con costi elevati per una scarsa qualità. L’inflazione è presente e gli stipendi aumenteranno l’anno prossimo, mentre i costi energetici sono piuttosto elevati.

Francia

Durante i primi tre trimestri del 2024, il consumo di parquet francese è diminuito del 13-15% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Il livello del mercato delle costruzioni di nuovi edifici è ancora basso. I trend francesi mutano mensilmente, come sulle montagne russe, riflettendo gli eventi e la situazione politica. Il legno è disponibile, ma le condizioni meteorologiche umide ne rendono difficile la raccolta. La quercia di alta qualità è ancora costosa a causa, tra le altre cose, della concorrenza con l’industria delle botti. I costi energetici sono relativamente favorevoli grazie alla produzione di energia nucleare nazionale.

Germania

Si spera che il mercato tedesco abbia toccato il fondo nel terzo trimestre del 2024. Il consumo di parquet è sceso del 5-10% nel primo-terzo trimestre del 2024 rispetto al primo-terzo trimestre del 2023. Non si prevede una grande evoluzione nel 2025 poiché il numero di nuovi edifici rappresenterà la metà di quanto sarebbe auspicabile per risollevarsi. L’impatto dei tassi di interesse è incerto, forse sulla ristrutturazione. Gli esperti non vedono una ripresa prima della fine del 2025 o addirittura della fine del 2026. Nel frattempo, le importazioni cinesi sono aumentate per creare le proprie scorte nell’UE in vista della potenziale registrazione correlata all’antidumping e delle eventuali misure.

Italia

Si osserva un calo del 5-10% per il consumo di parquet italiano nei primi tre trimestri dell’anno 2024. L’inflazione è più bassa, ma il potere d’acquisto è andato perso e vengono prese in considerazione dai consumatori alternative di pavimentazione più economiche. Il mercato varia da un mese all’altro. La ristrutturazione sta migliorando, soprattutto nel segmento dell’ospitalità, principalmente a Roma e Milano, con grandi progetti. D’altro canto, gli utenti finali e il commercio al dettaglio non stanno andando bene. Le materie prime rimangono costose e distinguere tra prodotti in legno vero e finto diventa sempre più difficile.

Paesi Bassi

Il mercato olandese è in calo del 5-10% durante i primi tre trimestri del 2024 rispetto allo stesso periodo del 2023, già caratterizzato da un basso livello di consumo di parquet. Il segmento della ristrutturazione sta andando bene, ma questo non si traduce in domanda per il nostro settore.

Paesi nordici

In Norvegia, la ristrutturazione è il motore della crescita e gli investimenti privati ​​sono ancora presenti, nonostante una valuta debole. Il consumo di tutti i tipi di pavimenti è aumentato del 5% nel 2023; si segnala la difficoltà nel trovare posatori. In Danimarca, la crisi del 2007-2008 è stata ben gestita, ci sono investimenti nell’edilizia abitativa e il mercato è stabile. La Svezia sta vivendo una situazione più difficile, le famiglie hanno speso più in viaggi che in ristrutturazioni. Il mercato dei nuovi edifici ha toccato il fondo e ha iniziato ad aumentare leggermente (+5% previsto nel 2025), questo dovrebbe avere un impatto positivo sul consumo di parquet tra 6 e 12 mesi, sebbene si osservi uno spostamento verso LVT e laminati. La Finlandia è il mercato più pessimista, qui le famiglie non spendono i loro soldi. La ristrutturazione sta andando un po’ meglio (riprendendosi da livelli molto bassi) rispetto ai nuovi edifici, per i quali le aziende chiudono.

Spagna

La domanda è stata stabile durante il primo-terzo trimestre del 2024 in Spagna. La carenza di edifici ha un impatto sui prezzi e una nuova legge protegge i residenti dalle azioni dei proprietari. Di conseguenza, gli investimenti negli edifici sono bassi. Gli elevati costi energetici e l’inflazione riducono il potere d’acquisto e le opportunità di mercato.

Svizzera

Il mercato svizzero del parquet è stato piatto (0%) durante i primi tre trimestri del 2024. Anche il 2025 dovrebbe essere stabile. La situazione del legno proveniente dalla Croazia e gli impatti dell’aumento dei salari minimi hanno/avranno un impatto sul settore.