Come ogni anno, il Forest Stewardship Council Italia ha pubblicato l’aggiornamento sulla certificazione nel nostro Paese con i dati al 31 dicembre 2023. La superficie boschiva gestita secondo i criteri FSC è aumentata del 4,4%, le realtà certificate sono passate da 26 a 28. Vediamo insieme numeri e trend
“Dalle soluzioni per la gestione forestale responsabile, alla verifica e quantificazione dei servizi e dei benefici forestali, alle filiere (dell’arredo, della moda e packaging), FSC è partner – in Italia come nel mondo – di gestori forestali, aziende e brand che ogni giorno decidono di impegnarsi a sostegno delle foreste e della biodiversità – ha affermato Giuseppe Bonanno, Direttore di FSC Italia, commentando i dati pubblicati -. È insieme a queste e molte altre realtà che possiamo creare le condizioni per un mondo con più foreste per tutti, per sempre”. Vediamo nel dettaglio quali sono stati numeri e trend per l’anno appena concluso.
Numeri e trend
L’aumento della superficie boschiva italiana gestita secondo i criteri FSC è stato del 4,4% rispetto al 2022 e le realtà certificate sono passate da 26 a 28, con una straordinaria varietà sia per localizzazione che per tipologia.
La prima novità del 2023 è rappresentata dall’istituzione di un nuovo gruppo di certificazione (Etifor s.r.l Società Benefit), che ha incrementato la sua area certificata dagli iniziali 100 agli attuali 2.800 ettari.
La seconda, grande, novità dell’anno appena concluso è la certificazione di 466 ettari di sugherete e macchia mediterranea del Comune di Alà dei Sardi (SS): si tratta del primo ente locale a certificare la propria area produttiva (in questo caso, appunto, sugherete).
L’ultima certificazione dell’anno riguarda invece l’Unione Montana dei Comuni del Monviso (CN), che con i suoi 887 ettari raggruppa le proprietà di cinque entità territoriali della valle.
I sistemi ecosistemici
Sono poi ben 16 (per un totale di 60.500 ettari) le realtà impegnate nella valorizzazione dei servizi ecosistemici, ossia quelle funzioni naturali svolte dai boschi a supporto alla vita nel nostro Pianeta: dallo stoccaggio del carbonio alla regolazione del ciclo dell’acqua, dalla preservazione della biodiversità e della fertilità del suolo e ai servizi ricreativi.
La verifica dei servizi ecosistemici si estende a oggi sul 70% circa della superficie totale certificata in Italia e dimostra come questi benefici spontaneamente erogati dalla natura siano tenuti in grande considerazione dai gestori forestali e dalla società civile, e un elemento di forte attrazione per aziende ed enti disposti ad investirvi in qualità di sponsor.
Aumentano i certificati di Catena di Custodia
Sul lato delle filiere produttive, come per gli anni precedenti anche il 2023 ha registrato un aumento del numero di certificati di Catena di Custodia (+6,5%), che ora sono 3.515 e comprendono oltre 4.500 siti produttivi nel nostro Paese.
Interessante notare come il tasso di crescita sia quasi raddoppiato rispetto al 2022 e come stia tornando ad essere simile a quelli registrati nel 2020 e nel 2021.
Approfondendo nel dettaglio i dati, è interessante notare come il settore con l’incremento maggiore sia stato quello del legno per costruzioni (361 certificazioni, +14%), anche se l’aumento più rilevante per dimensioni riguarda il packaging (1.374 certificazioni, +8%), seguito dall’arredamento per interni ed esterni (690 certificazioni, +8,5%). Il settore del flooring fa registrare 162 certificati attivi.
In espansione, anche se ancora contenuto rispetto ai numeri degli altri filoni presi in esame, è il settore del tessile: +7% e 22 nuovi certificati nell’ultimo anno, che si traducono in un totale di 169 certificazioni, che vanno ad integrare ulteriormente le filiere italiane.
Utilizzo del marchio
Per quanto riguarda infine il marchio FSC, a fine 2023 sono 115 le aziende che hanno usufruito della licenza a scopo promozionale: i nuovi contratti siglati sono 14, per un incremento a valore di oltre il 20% rispetto al 2022. Tra i settori più attivi si confermano l’agroalimentare, il retail, il parafarmaceutico e la cosmesi, così pure il settore fashion e le aziende che sostengono aree forestali certificate FSC attraverso investimenti in servizi ecosistemici.