L’approccio a un pavimento antico richiede grande rispetto, attenzione ai particolari e una profonda conoscenza del legno. Ce ne parla un esperto, con la E maiuscola
In questo lungo periodo di collaborazione con I Love Parquet, ho trattato diversi argomenti legati al pavimento in legno, ma uno dei temi più affascinanti dal mio punto di vista è quello legato al il restauro di un pavimento in legno antico.
Fasi preliminari, la vista e il tatto
Quando ci si approccia al restauro di un pavimento in legno antico, si entra in un approfondito percorso di analisi del manufatto per comprendere il contesto generale in cui è inserito il pavimento: è un vero è proprio ascolto della pavimentazione, per percepirne i dettagli estetici e i particolari che dettano un’epoca. In particolare, il pavimento in legno antico si svela a noi tramite l’essenza, la specie legnosa, e il suo vissuto.
Cosa intendo con questa affermazione?
L’approccio è legato a due dei nostri sensi: la vista e il tatto. Quando si osserva un pavimento in legno antico, si procede innanzitutto a una valutazione legata alle tecniche di posa utilizzate e alle caratteristiche della struttura del pavimento, si osservano nel dettaglio le imperfezioni, i pezzi mancanti e gli elementi tarlati.
Quando infine si viene a contatto con il pavimento in legno, lo si fa per comprendere quale sia lo spessore rimanente, al fine di valutare la tipologia di intervento da eseguire.
Le prime fasi del restauro: qualche esempio
Dopo l’attenta analisi visiva e tattile, si procede alle fasi di restauro della pavimentazione.
Si eseguono tutte quelle operazioni di falegnameria che permettono di ripristinare la stabilità del parquet e riportarlo alla sua integrità originaria.
Facciamo qualche esempio pratico: come conseguenza di allagamenti o infiltrazioni di acqua, potremo sicuramente trovare legni marci o tavole sollevate, da fissare nella loro sede o sostituire. Questo stato di fatto si trova spesso in corrispondenza di porte finestre, da cui filtra l’acqua piovana. Il legno in queste zone sarà ingrigito e le tavole sollevate.
Le parti danneggiate irrimediabilmente dagli insetti xilofagi (tarli) possono essere rimosse e sostituite.
Le rotture vengono riparate e incollate; le mancanze sono integrate e ricostruite.
Gli intarsi mancanti andranno rifatti, con la tecnica relativa. Le fessurazioni tra le formelle o i listoni si riparano mediante l’inserimento di listelli in legno (oppure di stucco nel caso di fessure di piccola entità).
Nel restauro di un pavimento in legno è importante controllare se si avvertono cedimenti, camminando in alcune zone: per porvi rimedio si smonta e si controllano i travetti sottostanti.
Se necessario, si smonta parte o tutto il pavimento per intervenire sui magatelli e apportare rinforzi o riparazioni. In questo caso si crea una mappatura della stanza e si catalogano tutti i pezzi del parquet per ricomporre in modo corretto la disposizione originaria.
Rimozione della vecchia vernice
La vecchia vernice può essere rimossa in due modi:
– sverniciatura
– levigatura
La prima opzione si applica nel recupero di pavimenti antichi che abbiano subito levigature aggressive in restauri precedenti. Lo spessore della tarsia, ossia della parte in legno pregiato che viene incollata sul pannello di base, varia dai 3 ai 5 mm.
Levigando con carte abrasive a grana grossa si possono asportare millimetri di legno e quindi ridurne sensibilmente lo spessore. A questo punto è obbligatorio procedere alla sverniciatura chimica, con impacchi di solventi o attrezzature idonee senza aggredire il legno.
La seconda opzione è valida in tutti gli altri casi. Trattandosi del restauro di un parquet antico, si tratta di una levigatura molto cauta e rispettosa, che riduca al minimo l’asportazione del legno.
Il tocco finale
Prima della verniciatura vera e propria, si tonalizzano tutte le parti realizzate in legno nuovo durante la fase di falegnameria. La tinta avviene con velature di colori ad acqua o olii naturali che presentano una buona resistenza alla luce.
Per la verniciatura preferiamo prodotti a base di resine naturali, olii e cere o cera lacca. Sappiamo dai documenti storici che nei secoli scorsi i metodi di verniciatura dei pavimenti in legno si basavano su materiali simili.
Gli oli e le resine esaltano la bellezza delle venature e dei colori del legno mantenendo un aspetto morbido. I prodotti di ultima generazione presentano queste caratteristiche, a cui si somma il vantaggio di migliori prestazioni e durabilità.
Concludendo, restaurare un pavimento in legno antico è un lavoro che necessita di attenzione ai particolari e grande rispetto del pavimento esistente, è un processo lungo e delicato, che ha l’obiettivo di restituire il sapore antico del pavimento in legno, esaltandone la bellezza, oltre che gli elementi distintivi dell’epoca.