Conoscere i legni: il Castagno


Un albero dalle origini antichissime, imponente e maestoso, che per secoli ha rappresentato una preziosa fonte alimentare. Scopriamolo insieme.

Il Castagno è un albero da frutto della famiglia botanica delle Fagaceae, che ricomprende diverse varietà. Le principali specie sono il castagno europeo (Castanea spp), il giapponese (Castanea crenata) e quello degli Stati Uniti d’America (Castanea dentata), fornitrici di legno per diversi impieghi.

L’albero di Castagno è fra le poche piante che, con i suoi frutti, ha sfamato intere generazioni di poveri e contadini: in passato costituiva infatti una vera ricchezza e chi possedeva un castagneto era considerato una persona fortunata e ricca.

Una terribile malattia

All’inizio degli anni ’40 del secolo scorso, una terribile malattia ha decimato ovunque milioni alberi di Castagno: il cancro del Castagno è stata una delle malattie più distruttive che abbia mai colpito una specie arborea forestale da frutto e da legno. Solo in America, si stima che furono distrutti oltre tre miliardi di alberi di Castagno americano, sparsi su una superficie di quaranta milioni di ettari. Si è trattato di un’epidemia che ha colpito soprattutto il Castagno americano, pianta molto più sensibile di quella europea (l’epidemia poi è regredita, in quanto molti cancri si cicatrizzavano, permettendo alla pianta di continuare a crescere).

Un po’ di storia

Le origini dell’albero di Castagno sono antichissime e datano da ben prima della comparsa dell’uomo; reperti fossili hanno dimostrato che nell’era cenozoica, oltre 60 milioni di anni fa, quando ebbe inizio sulla Terra la distribuzione delle latifoglie, gli antenati degli odierni alberi di castagno erano presenti nella zona mediterranea.

Con il tempo gli uomini primitivi impararono a conservare le castagne e a utilizzare il legno dell’albero di castagno, che è resistente all’acqua, per le palafitte e per costruire piroghe.

Il primo centro di coltivazione e di diffusione del Castagno è stato individuato nel Caucaso e precisamente fra il Mar Caspio e il Mar Nero verso il IX secolo avanti Cristo.

Plinio il Vecchio (23-79 d.C.) attribuisce l’origine di questo albero all’Asia minore e conferma la diffusione in Italia dell’albero di castagno. Plinio si sofferma poi sulla diffusione del frutto in cucina e distingue sei varietà pregiate di castagne, indicandone le differenti zone e le diverse qualità.

Durante l’ascesa dell’Impero romano e la conquista di nuovi territori, la coltivazione dell’albero di Castagno si estese oltre il suolo italico e col tempo tutta l’Europa centro meridionale conobbe la coltivazione di questa pianta

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Caratteristiche tecniche

Il Castagno è tra le piante che caratterizzano in modo marcato il paesaggio e la cultura delle regioni europee mediterranee, insieme con l’ulivo e la vite.

L’albero di Castagno è una pianta molto longeva, che può raggiungere dimensioni imponenti: sino a 25-30 metri di altezza, con un diametro del tronco che, in particolari e vetusti esemplari, supera gli otto metri.

Il legno è ricco di tannino, un estrattivo un tempo utilizzato in industria conciaria per la produzione del cuoio. Il durame è di color marroncino chiaro tendente al bruno, con alburno differenziato.

Il peso specifico mediamente si aggira, per le tre specie, tra i 450 e i 700 Kg al metro cubo, con umidità del legno pari al 12%; si presta a essere lavorato mediamente bene in falegnameria, esclusa la curvatura.

Anche se oggigiorno l’importanza economica di questa specie è marginale, il suo legno continua a essere ampiamente utilizzato per numerosi impieghi: arredi, parquet, botti, manufatti per esterno, paleria, carpenteria pesante e leggera, scale, oggettistica.

Presso la xyloteca Lignamundi a San Giovanni al Natisone, dove sono raccolte le oltre 1000 specie legnose oggigiorno impiegate dall’industria e dall’artigianato nel mondo, si può prendere visione delle spettacolari figure che questi legni offrono, presenti in tavole e impiallacciature, ma soprattutto in raffinati oggetti, tavoli e pavimenti.

di Gianni Cantarutti