Due “veterani” del nostro settore (che ne hanno viste di tutti i colori) ci dicono la loro su parquet, massetti, sollecitazioni meccaniche… E sull’importanza di non abbassare l’asticella.
Contrariamente a quello che si potrebbe pensare, nel settore dei pavimenti di legno, tra noi periti e consulenti, ovvero tra noi che ci troviamo ad “affrontarci” dentro e fuori dai tribunali in veste di CTU o CTP, nella quasi totalità dei casi intercorrono rapporti di stima e di amicizia. Anche se spesso ci si trova uno contro l’altro, alla fine, chiuso il contenzioso, le diatribe si trasformano in un’occasione di scambio di notizie e di esperienze.
È il caso di una recente consulenza svolta dall’amico Paolo Rettondini in qualità di CTU, che ci ha dato l’occasione di discutere della norma UNI 10827 “Massetti – Rivestimenti di legno per pavimentazioni – Determinazione della resistenza meccanica alle sollecitazioni parallele al piano di posa”, norma attualmente in fase di revisione, che sin dal 2012 ritiene idoneo alla posa un massetto che presenti un valore medio di resistenza alle sollecitazioni parallele non minore di 1,6 N/mm2 e un valore minimo di resistenza in ogni singola misura di 1,2 N/mm2.
Se in un primo momento la possibile revisione di questi limiti ha innescato un acceso dibattito tra me e il caro amico Paolo (era giusto modificare questi limiti addirittura abbassandoli?), la discussione si è subito spostata sulla nostra esperienza in cantiere.
Parquet e sollecitazioni meccaniche
Io e Paolo abbiamo ragionato sul fatto che in questi ultimi vent’anni, svolgendo la nostra attività di consulenti, abbiamo potuto constatare che una buona parte degli inconvenienti emersi dopo la posa è legata alle sollecitazioni meccaniche che il parquet, una volta posato, per mille motivi ha sviluppato.
Dobbiamo fare un’importante premessa: in questi vent’anni il settore nella sua totalità si è enormemente migliorato ed evoluto sotto tutti gli aspetti, non da ultimo quello che riguarda la professionalità dei posatori, grazie ai numerosi corsi di formazione promossi da associazioni e imprese.
Sono migliorati altresì i prodotti: i pavimenti in legno (grazie a un’altissima tecnologia le aziende riescono oggi a produrre stratificati con caratteristiche superlative), come anche i materiali ausiliari. Colle, adesivi e vernici hanno avuto un’incredibile evoluzione, sotto il profilo applicativo, qualitativo ed “ecologico“. Tutto questo, forse, ha aumentato la “fiducia in se stessi” degli addetti ai lavori, che in qualche caso hanno pensato di poter portare a termine facilmente e senza inconvenienti alcuni lavori di posa, perché potevano sembrare alla portata di tutti.
Il caro, vecchio strato ripartitore di carico
Ma torniamo ai nostri massetti. Nella nostra lunga attività abbiamo avuto sempre la sensazione che ai massetti con funzioni di supporto per il parquet non sia mai stata data la giusta importanza. Negli anni ci si è preoccupati di inventare tanti fantasiosi slogan e definizioni commerciali, ma a nostro avviso sarebbe bene considerarli per le loro funzioni e ritornare a chiamarli semplicemente strati ripartitori di carico.
Dobbiamo ammettere che, quando è stata pubblicata la norma UNI 10827, noi non avevamo la presunzione di sapere se il valore di 1,6 N/mm2 era sufficiente, perché allora, per la totale mancanza di parametri e regole, la vera necessità era avere dei riferimenti validi. Oggi però sappiamo, dalle centinaia di verifiche effettuate (e le immagini che corredano questo scritto lo dimostrano), che tale valore ha ammortizzato sollecitazioni drastiche e ridotto sicuramente inconvenienti, cosa che – a nostro avviso – non avrebbe fatto uno strato ripartitore di carico con valori Schear inferiori al 1,6 N/mm2.
L’importanza di tenere alta l’asticella
A questo punto ci tocca fare un’altra puntualizzazione. Nello svolgimento della nostra attività di periti abbiamo cercato di rimanere sempre imparziali, di collaborare con la massima serietà e trasparenza con le realtà del settore presenti sul mercato e trasmettere loro la realtà oggettiva che di fatto trovavamo nei cantieri. Per un miglioramento reciproco.
Siamo sempre stati abituati a seguire da vicino, spesso partecipandovi attivamente, il processo di ricerca e sviluppo interno alle aziende, il percorso teso al miglioramento tecnico dei prodotti, miglioramento che negli ultimi anni è stato notevole: anche per questo motivo riteniamo giusto che ciò che sta sotto il parquet, il massetto, abbia resistenze tecniche meccaniche superlative.
Insomma, in questa sede vogliamo sottolineare con forza l’importanza di non abbassare l’asticella ovvero i valori di resistenza alle sollecitazioni parallele.
È certo che le pavimentazioni in parquet sono soggette a una serie di forze esterne e a mille sollecitazioni possibili; nelle nostre perizie abbiamo avuto a che fare con situazioni anche eclatanti, che hanno dimostrato come anche un supporto di calcestruzzo sia vulnerabile, delaminandolo o sollevando strati ripartitori di carico di 5 cm di spessore.
Sino a oggi, nel nostro settore, nella realtà della cantieristica, gli studi di progettazione e le qualificate Direzioni Lavori non hanno mai accettato una resistenza inferiore a 1,6 N/mm2, ma, al contrario, hanno senza indugio preteso l’applicazione di trattamenti consolidanti e possiamo affermare con sicurezza che in questo modo sono stati salvati milioni di metri quadrati di strati ripartitori di carico, oltre che mettere al riparo i posatori di pavimenti in legno da inconvenienti dai quali difficilmente si sarebbero potuti difendere.
Riflettiamoci insieme.
di Paolo Rettondini e Antonio Viscardi
Gli autori
Paolo Rettondini
Perito e consulente tecnico del legno, Paolo Rettondini è iscritto al Collegio dei Periti Industriali della provincia di Bolzano, al Collegio Toscano dei Periti Esperti, al Registro dei Consulenti Tecnici del Legno di FederlegnoArredo. È iscritto inoltre al ruolo dei Periti e degli Esperti della C.C.I.A.A. di Bolzano, è Consulente Perito Estimatore (C.T.U.) del Tribunale di Bolzano ed è consulente C.S.I. – Periti e Consulenti Forensi.
Antonio Viscardi
Specialista nel campo dei massetti, adesivi e parquet, Antonio Viscardi opera nel settore delle pavimentazioni in legno da moltissimi anni, non solo nello studio dei prodotti, delle problematiche e delle soluzioni, ma anche nel diffondere cultura e aggiornamento agli operatori, attraverso pubblicazioni tecniche, seminari e convegni. È consulente tecnico di parte.