Una pianta che cresce lentamente e che può arrivare anche a 1500 anni d’età. Le specie appartenenti al genere Quercus sono diverse, tra queste ricordiamo il Rovere (Quercus petraea), la Farnia (Quercus robur) e la Roverella (Quercus pubescens).
Le specie appartenenti al genere Quercus sono diverse, le più importanti delle quali per l’utilizzo in falegnameria sono il Rovere (Quercus petraea), la Farnia (Quercus robur) e la Roverella (Quercus pubescens). L’areale di crescita di queste specie legnose si estende da Ovest (penisola iberica) ad Est dell’Europa continentale (paesi balcanici).
Fino a poche centinaia di anni fa, gli alberi che caratterizzavano le vaste foreste planiziali della pianura padana e di tutta l’Europa erano proprio le querce. Oggigiorno, le superfici occupate da questo genere di piante si sono ridotte moltissimo, anche per il suo vasto impiego nell’industria del mobile e dei pavimenti, nonostante ci sia un notevole lavoro di riforestazione, soprattutto in Francia e Repubblica Serba
Una pianta longeva
La quercia è una pianta che cresce lentamente, fino a raggiungere anche i 30 metri in altezza, per un diametro di oltre 1 metro; sono piante longeve, arrivano anche a 1500 anni d’età. L’albero di quercia Stelmužė, per esempio, è uno degli alberi più antichi e grandi in Europa, si stima che abbia uno o due mila anni. Ha un diametro di 13 metri e per abbracciarlo, sono necessarie 8-9 persone. Spostandoci in Italia, a Capannori (Lucca) si trova la “Quercia delle Streghe”, una farnia di circa 600 anni. La sua altezza è approssimativamente intorno ai 25 metri, con una circonferenza del tronco di 4,5 metri. È riconosciuto come albero monumentale d’Italia e compare nelle mappe NATO come punto trigonometrico militare. Il legno di queste specie ha un alburno bianco-giallastro e un durame con colorazione dal marrone chiaro al marrone scuro. Mediamente, il peso specifico del legno di quercia varia tra i 650 e i 750 chilogrammi per metro cubo, essiccato con 12% di umidità del legno.
Il Rovere di Slavonia
Il così chiamato “Rovere di Slavonia” è il legname attualmente più ricercato per la qualità del suo legno. Originario della Slavonia (una regione della Croazia orientale caratterizzata da fertili aree pianeggianti) è una pianta “slanciata“, ma con rami di dimensione più piccola ed è considerato da molti l’autentico sovrano del legno per la realizzazione di botti, pavimenti, arredi e anche serramenti. I parquet realizzati con questa specie sono da considerarsi pregiati per le raffinate figure che offrono e per le colorazioni ancor più accentuate se all’interno dei manufatti appaiono i caratteristici “occhi di pernice“, piccole occlusioni nodose che, assieme alle marezzature o slumacature (in sezione radiale si evidenziano queste particolari figure dei raggi midollari – tessuto parenchimatico), esaltano l’intera superficie posata.
Un albero a lento accrescimento
Una nota personale e un po’ polemica. Troppo spesso negli ultimi anni architetti e addetti ai lavori consigliano esclusivamente l’impiego del legno di rovere, in tutte le sue varianti: di colore e finiture, di formati e scelte qualitative. Dal mio punto di vista in questo modo si accentua un impiego troppo intensivo di una specie che, ricordiamolo, si considera a lento accrescimento (slow wood).
Ricordo come sempre, anche a proposito della Quercia, che presso la xyloteca Lignamundi a San Giovanni al Natisone (UD), dove sono raccolte le oltre 1000 specie legnose oggigiorno impiegate dall’industria e dall’artigianato nel mondo, è possibile ammirare differenti manufatti in legno, realizzati da artigiani di tutto il mondo.
di Gianni Cantarutti