A Milano una nuova edicola sostenibile, sociale, polifunzionale e di design


Inaugurata a Milano la prima edicola interamente in legno della metropoli, icona di una città che dopo il Covid ripensa il proprio futuro e il rapporto con l’ambiente. Come un fiore, si apre di giorno e si chiude di notte.

Compatta di notte, confortevole e polifunzionale di giorno e tutta in legno: l’innovativa edicola firmata Rubner Haus su progetto di ABC – Architetti Barban Cappellari di Vicenza, è l’evoluzione contemporanea del chiosco dei giornali. Uno spazio accogliente, studiato per rispondere alle esigenze dell’edicolante, rispettoso dell’ambiente e della qualità di vita di chi lo gestisce, ma anche crocevia di socialità dell’intera comunità.

La nuova edicola, che è stata inaugurata lo scorso 1° ottobre alla presenza di Cristina Tajani, assessora a Politiche del Lavoro, Attività Produttive, Commercio e Risorse Umane del Comune di Milano, è un omaggio di Rubner Haus alla città di Milano quale testimonianza di ripartenza dopo un periodo complesso e come esempio di eccellenza della qualità abitativa a cui l’architettura urbana può tendere a partire dalle strutture di micro-ricettività.

Oggi si parla molto di rigenerazione urbana quale strumento per restituire alla collettività beni che incidano positivamente sui valori di inclusione sociale e di integrazione – ha sottolineato Deborah Zani, ceo di Rubner Haus –. L’edicola quale luogo senza porte né finestre, che di solito si affaccia su una piazza o un incrocio, è uno degli spazi emblema al centro di scambi e relazioni. Pensare a come debba essere l’edicola del XXI secolo ci ha spinto a ragionare su tre concetti chiave: sostenibilità ambientale, sostenibilità dell’abitare e sostenibilità etico-culturale che trovano un comune denominatore nel materiale edile più sostenibile, il legno. Costruire in legno vuol dire rispettare l’ambiente, garantire elevati livelli di comfort oltre che un basso consumo energetico, restituire alla comunità un bene autorigenerante che si innesta naturalmente nel tessuto urbano e di relazioni sociali”.

Concept e progetto

A causa della digitalizzazione le edicole hanno affrontato negli ultimi anni una grande trasformazione e si pongono spesso oggi come anello di congiunzione tra cultura, informazione e cittadini: sono “piccole case”, che accolgono l’edicolante ma anche i clienti, che offrono servizi e devono integrarsi con l’ambiente che le circonda.

Ispirata alla forma della capanna, quale rifugio primordiale e struttura base dell’architettura, l’edicola è realizzata interamente in legno e presenta una doppia conformazione: di notte, chiusa, assume un aspetto compatto, con bordature e profili in acciaio color antracite e parti a vista in legno verniciato color grigio scuro di giorno, grazie ad alcuni elementi movibili, assume la forma iconica spiovente che rende più pratico e funzionale lo spazio all’interno dell’abitacolo.

L’isola pedonale e, per esteso, il contesto adiacente, acquistano maggior valore alla presenza di questo elemento funzionale all’attività che ospita e, allo stesso tempo, perfettamente inserito nel contesto urbano per materiali, forme e colori – ha commentato Flavio Barban di ABC – Architetti Barban Cappellari . La nuova edicola è un oggetto costituito prevalentemente in legno come gli alberi che la circondano, e come essi, muterà forma e colore. È una sorta di fiore che si apre di giorno e si chiude di notte, un nuovo elemento di origine naturale, tra elementi naturali, un piccolo dono di un simbolico albero alla città di Milano”.

Legno: sostenibilità ambientale e qualità del vivere

Il legno è un materiale da costruzione CO2 neutro molto leggero, il che significa che il consumo di energia per estrazione, lavorazione e trasporto è molto inferiore rispetto ai tradizionali materiali da costruzione ad alto tenore di carbonio. Il legno è un materiale igroscopico, in grado di assorbire e rilasciare l’umidità dall’ambiente circostante, caratteristica questo che rende l’abitabilità particolarmente piacevole e salubre. L’equilibrio igroscopico è di tipo dinamico, viene spezzato e progressivamente ricreato ossia ogniqualvolta variano le condizioni igrometriche dell’aria. Inoltre, è l’unico materiale che necessita solo di acqua, aria e sole per crescere e che mantiene un bilancio di CO2 equilibrato (il legno assorbe la CO2 presente nell’aria e la restituisce all’ambiente solo dopo la combustione o il macero). Ogni metro cubo di legno impiegato in edilizia, corrisponde a quasi una tonnellata di CO2 stoccata, per tutto il ciclo di vita del manufatto. Naturale ed ecosostenibile al 100%, il legno Rubner proviene da zone alpine a deforestazione controllata che si estendono per 150km nei dintorni della segheria del gruppo in Austria.

Il gruppo Rubner

Nato a Chienes, in provincia di Bolzano, da una segheria ad acqua, Rubner, che nel 2018 ha fatturato oltre 300 milioni di euro, impiega circa 1300 persone, conta oltre 20 società, ha stabilimenti in Italia, Austria, Germania e Francia e il 55% dei ricavi lo sviluppa oltre i confini nazionali. I prodotti spaziano da case e porte sino alla progettazione e realizzazione di grandi opere strutturali realizzate in legno lamellare come edifici multipiano, scuole, capannoni, stabilimenti industriali e uffici, centri commerciali, centri congressi, palestre, stadi, depositi e magazzini, hotel. Le società del gruppo coprono tutta la filiera produttiva: dall’industria del legno alle strutture in legno, dai grandi progetti “chiavi in mano” alle case in puro legno, grazie alla tecnica brevettata da Holzius che consente di realizzare pareti e solai in legno senza l’impiego di colla e parti. Infine, le porte in legno e le finestre.

www.rubner.com