FSC Italia, lettera per le foreste che verranno


I neo eletti presidente e vicepresidente di FSC Italia Mauro Masiero e Maria Rita Gallozzi aprono il 2021 con un pensiero sulle foreste, il mercato e le comunità, indicando 5 parole e un valore – il coraggio gentile – che aiuteranno a costruire un futuro più sostenibile e boschi più resilienti per tutti.

Il 2020 è stato un anno al di fuori di parametri di ordinarietà e “normalità”. Un anno che ha sconvolto equilibri e abitudini, avvicinandoci più che mai al concetto di resilienza, come individui e come comunità. Sono stati mesi intensi anche per le foreste e il settore forestale. A quali sfide e opportunità ci consegna un 2020 di questa portata, e come affrontare le prime e cogliere al meglio le seconde?

Riscoperta sembra essere una delle parole centrali. La pandemia ci ha fatto riscoprire l’importanza della conservazione degli equilibri delle risorse naturali e forestali che, se alterati, possono mettere a repentaglio la salute umana su scala locale come globale. Il lockdown ci ha fatto rivalutare, per contrappasso, la bellezza e l’utilità delle aree verdi per il benessere umano e la necessità di stare a contatto con esse. Il recupero delle foreste e della loro importanza da parte della società sottende molteplici traiettorie e si snoda in un percorso che passa necessariamente attraverso sfide, impegni e opportunità.

La conoscenza è la seconda parola in tale percorso: avere a disposizione dati, informazioni e statistiche precisi e affidabili costituisce una condizione imprescindibile. Disponiamo di strumenti e tecnologie – immagini satellitari, Big Data, blockchain – che ci permettono di acquisire ed elaborare informazioni come mai prima d’ora. Nel 2020 sono state pubblicate nuove edizioni del Global Forest Resource Assessment e dello State of European Forests; in Italia, nonostante l’encomiabile iniziativa di sintesi del Rapporto sullo Stato delle Foreste (2019), soffriamo ancora di una carenza di dati fondamentali e aggiornati. Per non citare che un paio di esempi, siamo ancora in attesa della pubblicazione dei dati relativi all’Inventario Forestale Nazionale 2015 e manchiamo di statistiche affidabili in merito ai prelievi e alle utilizzazioni forestali. Tale vuoto informativo deve essere colmato al più presto e in maniera adeguata.

L’acquisizione di conoscenza è condizione per lo sviluppo di politiche e strategie, nonché per la pianificazione. Il 2020 ha portato in dote i primi “pezzi” di Green New Deal europeo, a cominciare dalla Strategia sulla Biodiversità per il 2030; per il 2021 si attendono la nuova Strategia Forestale Europea e la Strategia Forestale Nazionale, che sarà pubblicata a breve, a valle di un importante lavoro di consultazione e confronto con i portatori di interesse. Tali strategie dovrebbero contribuire a ispirare la pianificazione forestale, requisito per la gestione responsabile dei nostri boschi e per la certificazione degli stessi: stimolare, supportare e facilitare la pianificazione è una delle priorità operative per il settore. FSC ha già lavorato in questo senso, attraverso la redazione e la pubblicazione della nuova Strategia Globale per il quinquennio 2021-2026 – Demostrating the value of benefits of forest stewardship – che verrà declinata in piani operativi e operazioni concrete nel corso dei prossimi mesi.

Multifunzionalità della gestione forestale e capacità di assicurare, in maniera equilibrata, molteplici benefici alla società, salvaguardando nel contempo l’integrità e la stabilità delle foreste, è la terza parola e il principio ispiratore dell’attività di pianificazione, di gestione e utilizzo di questa risorsa: in un mondo che cambia a ritmi frenetici, alla multifunzionalità dovremmo saper però coniugare anche la multiutilità delle risorse boschive, intesa come capacità naturale di contribuire a processi e filiere sostenibili in ambiti tradizionali (stampa, arredo, edilizia) o fortemente innovativi come ad esempio il settore della moda o del calcolo-minimizzazione degli impatti. Auspichiamo che ciò si traduca anche in una sempre maggiore connessione del già virtuoso settore industriale italiano della trasformazione del legno e della carta (il primo in Europa e il secondo al mondo per numero di certificazioni FSC di filiera) con l’approvvigionamento nazionale della materia prima legnosa, rendendo l’Italia un vero paese forestale.

Un lavoro questo che sottintende l’ascolto (quarta parola), il considerare le molteplici istanze dei diversi portatori di interesse, secondo un processo di partecipazione e inclusione: dalle comunità locali ai lavoratori forestali, dalle imprese del settore del legno a quelle delle energie rinnovabili, dagli operatori del settore turistico a chi si occupa della gestione delle risorse idriche, dal mondo della ricerca alle organizzazioni che animano la società civile. Questo cambiamento e questa apertura dovranno necessariamente fare i conti con alcuni ostacoli che ancora impediscono al settore forestale di dispiegare tutto il suo valore: tra questi, quello del gender balance e dell’urgenza di allargare il più possibile la partecipazione femminile. Futuro e foreste hanno la grande potenzialità di poter essere gestiti con il contributo di tutti, per il bene di tutti, senza distinzioni.

Infine, poiché “volendo acquistar nome, non basta far cose lodevoli, ma bisogna lodarle, o trovare (…) alcuno che in tua vece le predichi” (G. Leopardi, Pensieri XXIV) un ruolo di rilievo spetta alla comunicazione (quinta parola). Dare voce e visibilità alle foreste e a chi, a vario titolo, se ne occupi costituisce una sfida fondante, imposta dall’opportunità di (ri)creare nella società una familiarità con l’ambiente forestale e una cultura che, senza rinunciare alla dimensione emotiva, abbiano però basi fattuali e conoscitive robuste e affidabili. Significa prestare attenzione ai boschi a noi vicini, ma anche allargare gli orizzonti a contesti geograficamente lontani sui quali le nostre scelte e comportamenti di imprese e consumatori influiscono in maniera significativa; fare emergere in maniera costruttiva le criticità presenti e dare spazio alle buone prassi e agli esempi che possono essere fonte di ispirazione e imitazione.

Affrontare le sfide sopra descritte e cogliere le opportunità ad esse associate non è scontato né semplice; come dimostrato, richiede responsabilità e sforzi congiunti da parte degli operatori, delle istituzioni e di ampi settori della società civile. Il sistema FSC da sempre si caratterizza per la volontà e capacità di raccordare e far dialogare voci molteplici, talvolta lontane o legittimamente discordanti, che abbiano a cuore la buona gestione delle foreste. Nel suo video messaggio di fine anno il direttore di FSC Italia, Diego Florian, ci ha ricordato che coraggio è il valore chiave che ci guiderà nel nuovo anno. Lo stesso coraggio che ha portato molte imprese a investire nella certificazione FSC nel corso del 2020, facendo segnare, in un momento tanto critico, una crescita senza precedenti. In un recente, pregevole compendio, Gianrico Carofiglio ha accostato al coraggio la gentilezza. L’auspicio e l’invito per il 2021, che sarà anche l’anno del 20° anniversario dalla fondazione di FSC Italia, sono a riscoprire ed esercitare la gentilezza, virtù necessaria a trasformare il mondo e a mettere in atto la giustizia, e il coraggio, che permette di affrontare la complessità delle situazioni, per continuare con impegno sulla strada della sostenibilità.