Conoscere i legni: Robinia (falsa Acacia)


Originario degli Stati Uniti, questo albero trova impiego in svariati ambiti, dagli arredi ai giocattoli, fino ai pavimenti in legno, per interni ed esterni. È sufficiente conoscerlo… E lavorarlo con attenzione.

La Robinia (Robinia pseudoacacia) è una delle specie legnose più frequenti da osservare in Europa, oltre che nel suo paese d’origine, gli Stati Uniti d’America, dove viene chiamata Black Locust.

Questa pianta è stata introdotta in Europa per la prima volta dal botanico francese Jean Robin, da qui il suo nome; questa prima pianta sopravvive ancor oggi nei pressi della famosa cattedrale di Notre-Dame a Parigi.

Il suo legno è di color giallognolo al taglio fresco, per poi virare al bronzeo-dorato nel tempo per effetto dell’ossidazione della superficie legnosa a contatto con la luce; l’albero può arrivare ad un’altezza di 25 metri e un diametro di 50 centimetri. Il peso specifico si approssima ai 750 Kg/metro cubo con un’umidità del legno pari al 12%-

La Robinia trova impiego in svariati ambiti, grazie alla combinazione di peso-resistenza e durata (anche agli agenti atmosferici), aspetto e reperibilità: dai pavimenti, sia per esterno che per interni (i manufatti per esterno resistono a lungo anche in ambienti marini, in presenza di salsedine) agli arredi, passando per articoli di vario genere come giocattoli, botti per le acetaie e anche, talvolta, per il vino, interni di autovetture (le radiche offrono “occhiolinature” particolarmente apprezzate), paleria, parti strutturali di abitazioni, ponti, cancellature e altro ancora.

Non ultimo, come legna da ardere è ampiamente diffuso e richiesto in tutta Europa (notevoli le esportazioni a tal fine dall’Ungheria).

Parquet di Robinia? Perché no

A tutt’oggi la Robinia è poco utilizzata in ambito pavimenti, forse a causa del ricorrente dire che trattasi di legname poco stabile.

Possiamo certamente affermare che, qualora questo legno abbia ritiri non lineari e casi svergolamenti fuori l’ordinario, ciò è dovuto alla poca attenzione prestata da coloro che lo lavorano: tagli, essicazioni e lavorazioni vanno compiuti con la massima attenzione e conoscenza; la vaporizzazione, per esempio, permette, prima dell’essicazione, di attenuare ritiri significativi del legno e, nel contempo, di uniformare, scurendolo, il suo colore.

È raro veder sfogliare o tranciare tronchi di questa specie, per cui l’impiego del massello è la strada obbligata da seguire.

E in esterno?

A mio avviso, i progetti che prevedono l’impiego di legni per l’esterno (realizzazione di recinzioni, cancellature, rivestimenti, arredi, pavimenti) devono poter considerare l’impiego di questo utilissimo legno, ancor oggi poco utilizzato, forse anche a causa della massiccia presenza di boschi coltivati a ceduo e non per legname d’opera.

Promuovere l’impiego della Robinia diviene sempre di più d’obbligo se non altro per la sua massiccia distribuzione in boschi, foreste, parchi, viali stradali e ai lati delle linee ferroviarie.

Bellissimi arredi per uso interno ed esterno si iniziano ad intravvedere in contesti residenziali e pubblici anche in Italia, Paese manufatturiero ma ancor poco incline a impiegare il legno al naturale in ambito arredo; all’opposto, per esempio, dell’Olanda, dove il legno di Robinia è ampiamente diffuso.

Non rimane che augurare lunga vita a questa pianta!

di Gianni Cantarutti