La resistenza del massetto


L’autore passa in rassegna le norme che abbiamo a disposizione e le prove da effettuare per verificare che il piano di posa sia effettuato a regola d’arte e, quindi, possa garantire nel tempo la tenuta delle pavimentazioni in parquet incollate.

È ben noto che i pavimenti in legno, più di altre pavimentazioni, sono soggetti a movimenti e a variazioni dimensionali dovuti alla igroscopicità tipica del legno e possono quindi sviluppare delle tensioni che, inevitabilmente, mettono a dura prova i supporti di posa, quando si tratta di parquet incollati. Proprio per questo motivo, nella progettazione di un massetto per la posa del parquet è necessario aver ben presente quali sono i requisiti a cui lo stesso deve rispondere, per poterne garantire con efficacia la durata nel tempo.
Questi requisiti sono ben stabiliti dalla norma tecnica UNI 11371-2017, “Massetti per parquet e Pavimentazioni in legno – Proprietà e caratteristiche prestazionali”, recentemente aggiornata e revisionata.

I requisiti del massetto

La suddetta norma, che rappresenta lo stato dell’arte relativo ai massetti per la posa incollata delle pavimentazioni in legno, enuncia che, per essere ritenuto idoneo, il massetto deve possedere adeguati requisiti di:
– Umidità
– Planarità
– Assenza di fessurazioni
– Spessore
– Compattezza in tutto lo spessore
– Quota
– Resistenza alla scalfittura
– Resistenze meccaniche
– Pulizia

I compiti del parchettista e i compiti dell’impresa

Parte di questi parametri sono verificabili in cantiere da parte del posatore prima di iniziare le operazioni di posa in opera del parquet. Difatti, rientrano tra le competenze del parchettista verifiche quali: assenza di fessurazioni, umidità, planarità, quota, compattezza, resistenza alla scalfittura e pulizia.

Tra gli obblighi dell’impresa esecutrice del massetto, secondo la UNI 11371, vi è invece quello di dichiarare e documentare l’idoneità del massetto stesso in relazione alle seguenti caratteristiche: spessore, quota, planarità, compattezza in tutto lo spessore e le resistenze meccaniche, consegnando la dichiarazione di conformità secondo la norma UNI EN 13813.

Resistenze meccaniche

Quali sono i requisiti di resistenza meccanica dei massetti cementizi o in anidrite per la posa incollata dei pavimenti di legno?

Il massetto deve presentare coesione in tutto lo spessore, compattezza superficiale, resistenza alla compressione e resistenza alle sollecitazioni parallele al piano di posa .

In base alla norma UNI 10827, si ritiene idoneo alla posa un massetto che presenti un valore medio di resistenza alle sollecitazioni parallele non minore di 1,6 N/mm2 e un valore minimo di resistenza di ogni singola misura di 1,2 N/mm2.

Questi valori, risultato di numerosi studi, test e verifiche sia in laboratorio che su massetti realizzati in opera (test eseguiti da una commissione UNI, nella quale sono rappresentate tutte le figure del mondo della produzione, della posa e istituzionali interessate al progetto, che garantiscono l’imparzialità e l’autorevolezza dei risultati ottenuti) sono in grado fornire una garanzia per la tenuta allo strappo di un massetto in caso di spinta di un parquet quando, per variazioni igrometriche, questo tende a modificare le proprie dimensioni.

Resistenza alle sollecitazioni parallele al piano di posa: i test

La norma UNI 10872-2012Rivestimenti di legno per pavimentazioni – Determinazione della resistenza meccanica alle sollecitazioni parallele al piano di posa” ci dice che il metodo di prova è applicabile sui piani di posa per pavimentazioni incollate in interni destinati a qualsiasi tipo d’utilizzo. Viene utilizzata anche per valutare eventuali strati di livellamenti e l’effetto consolidante e/o aggrappante di strati di primer quando esistenti.

Il principio del test è quello di valutare la resistenza del massetto alle sollecitazioni parallele al piano di posa, tramite determinazione del carico necessario a provocare il distacco di un provino di legno incollato al massetto. Il test è relativamente semplice, ma deve essere eseguito con estrema precisione e consente di simulare il comportamento di un supporto quando sollecitato lateralmente da un materiale a esso incollato.

In cosa consiste? Vengono incollati due elementi in legno di quercia con spessore minimo di 8 mm a forma di parallelepipedo. Un elemento più piccolo, di dimensioni minime di 10 cm2 (per esempio 8x24x60 mm); il secondo elemento ligneo deve avere superficie di incollaggio almeno doppia rispetto al primo (per esempio 8x24x120 mm). Gli elementi devono essere disposti allineati e a distanza tale da poter permettere l’inserimento e l’utilizzo dell’attrezzatura di prova.

Per l’incollaggio deve essere utilizzato un adesivo rigido (modulo elastico maggiore di 2000 N/mm2).
Una volta essiccato l’adesivo, si colloca lo strumento (dotato di un dinamometro in grado di memorizzare il carico di rottura) tra i due elementi e si procede ad applicare con regolarità un carico crescente, che esercita una spinta laterale fino al distacco dell’elemento più piccolo.

Una volta avvenuto il distacco per cedimento del supporto si prende nota del valore di carico di rottura. Il valore così misurato deve essere messo in rapporto alla superficie del campione, per esprimere in N/mm2 il valore di resistenza alle sollecitazioni parallele al piano di posa.

Come avviene il campionamento ?

Secondo la norma UNI 11371 e la UNI 10827, le misurazioni devono essere effettuate agli angoli contrapposti e a una distanza di almeno un metro dalle pareti. Se il massetto ha una superficie fino a 20 m2, devono essere effettuate 4 misurazioni, mentre in caso di superficie superiore a 20 m2 sono richieste 10 misurazioni.

In entrambi i casi, al fine di calcolare il valore medio, vengono scartati il valore di lettura più alto e quello più basso, calcolando il valore medio sulle rilevazioni rimanenti.

I risultati e il resoconto di prova

Come già detto, la prova ha esito positivo se il valore medio delle misurazioni è uguale o superiore a 1,6 N/m2 e se nessuna misurazione è inferiore a 1,2 N/mm2.

Nell’eventualità in cui i risultati della prova non rientrassero nei limiti sopra indicati, si può ripetere la prova su una porzione di supporto adeguatamente trattata con un prodotto consolidante. Nel caso di esito positivo della prova, il trattamento deve essere ripetuto su tutta la superficie del massetto.

Il resoconto di prova deve riportare i principali dati significativi del test, come le indicazioni del cantiere e/o laboratorio di prova, indicando le misurazioni rilevate, il tipo di rottura che si è determinato, la tipologia di adesivo impiegato, il tipo di supporto e l’eventuale stratigrafia (livellante, primer consolidante…).

Conclusioni

Nel caso di supporti di posa ove sia previsto l’incollaggio del parquet, una volta fatti i controlli di rito (compattezza tramite percussione, scalfittura con chiodo d’acciaio o durometro), in caso di dubbio occorre pretendere da parte dell’impresa una dichiarazione che il massetto abbia tutti i requisiti previsti dalla norma UNI 11371 e, qualora questi parametri non vengano garantiti (in forma di dichiarazione scritta), è bene chiedere che venga eseguito un test di resistenza meccanica alle sollecitazioni parallele al piano di posa.

È la miglior tutela anche per la committenza, poiché solo un supporto di posa con degli ottimi requisiti può garantire la tenuta nel tempo delle pavimentazioni in parquet incollate.

di Pietro Belloni, consigliere AIPPL

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Bibliografia

– Norma UNI 11371:2017Massetti per parquet e pavimentazioni in legno – Proprietà e caratteristiche prestazionali
– Norma UNI 10872:2012Rivestimenti di legno per pavimentazioni -Determinazione della resistenza meccanica alle sollecitazioni parallele al piano di posa
– Norma UNI EN 13813:2004Massetti e materiali per massetti – proprietà e requisiti