Solo chi sogna può volare


Questa la filosofia alla base del Peter Pan, un asilo fuori dagli schemi, gestito da una donna speciale, convinta che la natura rappresenti una grande fonte di insegnamento. Per questo ha scelto un pavimento in legno, “che permette quotidianamente ai bambini di camminare scalzi, percependolo caldo d’inverno e fresco d’estate”.

Quarantatre anni, una laurea in scienze pedagogiche, il sorriso solare di chi ama profondamente ciò che fa. Denise Casari Bariani è una donna “luminosa“, che ha deciso di inseguire il proprio sogno, ma ad occhi aperti, fino a far sì che si avverasse. E il sogno era lavorare con i bambini, di più, aprire un asilo. Ma non una struttura qualsiasi, un luogo che ruotasse attorno a una nuova immagine del bambino (visto come un essere umano portatore di forti potenzialità di sviluppo e soggetto di diritti), ma soprattutto uno spazio dove la natura fosse un elemento centrale, in cui i piccoli ospiti avessero la possibilità di vivere a contatto con prati, alberi e pozzanghere e di maneggiare fiori, pigne e pezzetti di legno.

E qui entro in gioco io. Ho conosciuto Denise qualche anno fa e mi hanno subito colpito, a dispetto del suo fisico esile, la sua forza e la sua passione (unita a una solida competenza) nel descrivere la sua attività, la sua consapevolezza del potere che le donne nascondono dentro di loro (e che rimane troppo spesso dormiente). E poi l’idea della natura vista come fonte di insegnamento, un’idea che sta un po’ alla base anche del piano editoriale di questa rivista. Di qui la voglia di intervistarla, anche perché nel suo asilo c’è molto legno: i giochi, i mobili… Il pavimento.

Quando hai iniziato?

Circa 15 anni fa, a pochi mesi dalla laurea, decisi di sfidarmi e di investire nel mio sogno nel cassetto: aprire un asilo nido. Non sapevo da che parte iniziare, ma il desiderio era così forte che cominciai a cercare, informarmi e documentarmi fino a quando, nel novembre del 2004, tutto prese forma e nacque l’Asilo Nido Peter Pan a San Donà di Piave, in provincia di Venezia. All’inizio non è stato facile, era uno dei primi servizi per la prima infanzia esistente sul territorio e la presenza dei nonni era ancora molto radicata. Con l’andare del tempo, fortunatamente, la voce si sparse e i 250 metri quadrati che occupavamo non bastavano più. Così, dopo cinque anni, su forte richiesta di un gruppo di genitori, dovetti cercare una nuova location: oltre al Nido, prese vita anche la Scuola dell’Infanzia Peter Pan“.

Ci racconti questa struttura?

Quello che inizialmente poteva essere una piccola sfida personale, a questo punto si trasformò in vera magia: 500 metri quadrati di superficie, pareti bianche, pitturate con prodotti all’acqua e inodori, vetrate ampie, con tanta luce naturale che illumina gli ambienti, arredo rigorosamente ligneo e poi l’orto, il giardino, ma soprattutto le risate dei bambini, che riempiono gli spazi con la loro felicità. La scelta di materiali naturali, anche nella parte strutturale, per me è stata fondamentale, in quanto rappresentava una continuità con lo stile pedagogico che viene proposto nella mia struttura ai bambini: la natura rappresenta una grande fonte di insegnamento e imparando ad amarla e a rispettarla, è possibile crescere in modo armonioso e sereno, così come insegnano il Reggio Aproach, Maria Montessori, Rudolf Steiner e l’esperienza dell’Asilo nel bosco, filosofie alle quali mi sono sempre ispirata e che seguo nel mio asilo, anche se non smetto mai di studiare e di documentarmi sugli sviluppi più moderni della psicopedagogia“.

E i pavimenti… Perché il parquet?

Ho scelto un pavimento in legno massello industriale di ciliegio europeo, che è stato incollato con colla bicomponente ipoallergenica e finito a olio naturale. Nella fase progettuale, ho analizzato quali potevano essere le conseguenze qualora avessi scelto di posare legno come pavimentazione: essendo un buon isolante, permette quotidianamente ai bambini di camminare scalzi, percependolo caldo d’inverno e fresco – non freddo! – d’estate. Nella cameretta della nanna è risultato ideale: la presenza di alfapinene, che il legno rilascia, aiuta il rilassamento, aumentando la vasodilatazione e quindi l’apporto di ossigeno nel corpo. Nelle classi e negli ambienti in cui i bambini svolgono le varie attività, poi il parquet si è dimostrato un grande alleato, poiché non si rovina mai e dal punto di vista estetico sembra sempre in buono stato, nonostante presenti profonde scalfitture. Il parquet stato posato anche nella mensa: ovviamente noi accogliamo anche bambini molto piccoli (fin dai 6 mesi) che crescendo, prima di acquisire una certa autonomia a tavola, devono sperimentare, toccare e pasticciare anche con il cibo. Per quanto il legno possa essere sporco, è sufficiente pulirlo e disinfettarlo per mantenere la sua bellezza estetica e il suo ‘calore’ naturale. Insomma, la scelta di un pavimento oliato naturale si è dimostrata quindi vincente, perché adattabile a ogni circostanza e idonea a varie situazioni“.

Per chiudere, cosa ti piace di più del tuo lavoro?

Adoro i bambini e lavorare con loro. E da loro ho imparato – e sto ancora imparando – cosa sono le sfumature. Ho imparato – e insegnato – ad ascoltare incantata il soffio del vento, il canto degli uccelli, il gorgogliare dell’acqua, a piantare chiodi, segare e raspare legni, incollare, legare corde. A giocare con la sabbia, la terra, l’erba, le foglie, l’acqua, i sassi, i rametti, a percepire il gusto degli odori, riconoscere i profumi della natura. Non riuscirei a fare a meno di tutto questo e dei miei piccoli grandi maestri“.

di Federica Fiorellini