L’amata (capitolo 7)


Sono trascorsi alcuni mesi dalla notizia del trasloco e come aveva detto la madre, lui se n’è andato con le sue valigie, quattro per essere precisi, una mattina d’estate mentre la mia amata era in montagna a casa dei suoi zii.

Avrei voluto voltarmi dall’altra parte ma Ii mio essere un listone di parquet mi sta insegnando molto sulla condizione di “orecchio sul mondo”. Sono costretto a sentire tutto, non ci si può difendere dai suoni.

Ultimamente ho anche un fiuto speciale, riconosco tutti i profumi nell’aria. Il profumo della mia amata per esempio è buonissimo, sa di sole e foglie fresche.

Quello della madre sa di vaniglia e rugiada, mentre quello del padre inganna sembra vento freddo ma poi sparisce e non lascia nulla.

Come quando se n’è andato… pensavo sarebbe stato un addio più sofferto, ma gli umani continuano a stupirmi per la varietà di emozioni che riescono a mettere in scena.

Solo la madre ha chiuso gli occhi e ha respirato profondamente. Chissà forse voleva sentire per l’ultima volta il profumo di quell’aria gelida. Una volta richiusa la porta di casa dietro di sé si è seduta su Klaus e ha fissato la finestra per molto tempo.

La casa, da mesi, sembra riuscire a respirare meglio. Nuovi colori, nuovi oggetti, anch’io mi sento sollevato, nel senso più concreto del termine, sarà che quando qualcuno se ne va porta con sé non solo il peso simbolico ma anche un oggettivo peso fisico. Io listone, ringrazio, spero che quella tosse lamentosa che ho ai piedi di Klaus, quello scricchiolio poco elegante possa passare.

La mia amata intanto sta crescendo, i suoi piedi si sono allungati e me ne sono accorto subito. E’ sempre più bella e senza paura parla di tutto in continuazione ma quando parla la madre la osserva e la ascolta, come se ogni volta si aspettasse una storia, una favola, una parola nuova e croccante da imparare.

La madre è agitata oggi. Sui tacchi cammina avanti e indietro su di me chiedendosi se sarà all’altezza della serata. Parla da sola quando è stressata. La mia amata è seduta su di me e sta disegnando una grande casa.

Mamma ma stasela posso venile anch’io?

No tesoro stasera starai con tuo padre, devo lavorare

Anche di sela?

“E’ solo per questa volta, un lavoro diverso dal solito, devo raccontare ad alcune persone un libro che ho letto. E lo farò con chi l’ha scritto, gli farò tante domande, come tu fai con me”.

Bello questo lavolo mamma, quando salò grande lo falò anch’io!

Vediamo come va questa sera poi ti racconto com’è”.

Una volta arrivato il padre la mia amata inizia a fare cavallino sulle sue spalle, a lanciare la palla che finisce in continuazione su Klaus che borbotta e dopo molte ore, sfinita, si addormenta su di lui. Il padre la prende in braccio, io scricchiolo ma la mia amata continua a dormire. Scivolo anch’io nel sonno e sogno la madre su un palco di cemento che si trasforma in legno morbido e sono io. Nel sogno posso parlare e chiederle come sta, come si sente, cosa pensa.

Mi sveglio di soprassalto mentre è notte fonda, la madre ha appena chiuso la porta blindata e dopo essersi tolta le scarpe è corsa in cameretta dalla mia amata, ho sentito il bacio che le ha dato sulla fronte e ora è tornata qui, siede su Klaus con in mano il suo cellulare. La mia curiosità è fortissima, come sarà andata, come si è sentita? Ora sta scrivendo un messaggio a qualcuno. Pochi istanti dopo il display di quella cosa che chiama telefono si accende di nuovo. Il suo volto è illuminato, posso vederlo e riconoscere un sorriso. Le auguro ogni bene in silenzio e sprofondo di nuovo nel sonno, rassicurato dal suo volto sereno.

di Eleonora Mazzola

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L’autrice

Eleonora MazzolaClasse 1976. Lavora a Milano ma sogna un ufficio in riva al mare. Per le agenzie pubblicitarie è una digital strategist, copy senior e concept maker. Ha vinto un premio, l’IKA 2017, per il progetto #unsogno-chiamatocacao – CSR Pan di Stelle.

Per le radio è copy freelance e voce ufficiale di LifeGate Radio. Per questa rivista è autrice della rubrica “L’amata“. Per tutti gli altri: scrive e parla.

Ha lavorato nella redazione di Caterpillar a Radio2, è stata autrice di diversi programmi di successo su LifeGate Radio (“La Stanza dello Scirocco” – il radio romanzo scritto con Basilio Santoro, “Passenger”, “Destinazioni d’autore”). Con onore ha collaborato alla scrittura delle newsletter “Advertising Solutions” di Microsoft dedicata ai trend per gli investitori.

Ha pubblicato dei libri in versione digitale e qualche audiolibro. “Le madri sono bugiarde” (presentato al Salone Internazionale del Libro di Torino, 2012), “Nuvole” (2011), “Una montagna in mezzo al mare” (2013), ed. FreeMedia,I bimbi sono una bomba”, ed. FreeMedia (2014), “A baciarsi restan le rime” (2016) e gli audiolibri “Finestre” (2010), “E poi il mare” (2011), “Doppioclick” (2012) e “Tra le note” (2014).

Attualmente si occupa di raccolta fondi di associazioni no profit , continua a parlare davanti ad un microfono e impila libri con una socia misteriosa per il progetto Le Titolate.