Allarme fragilità per le foreste del Mediterraneo


Secondo il report “State of Mediterranean Forests“, pubblicato da FAO e Plan Bleu, alla crescita delle aree boschive mediterranee si contrappone una forte diminuzione della resilienza di questi ecosistemi, sempre più sottoposti a fenomeni di degrado legati a cambiamenti climatici, incendi boschivi e scarsità d’acqua.

Lo studio, rilasciato a fine 2018, mette in evidenza il ruolo fondamentale delle risorse forestali del Mediterraneo, che ricoprono oggi il 2% dell’area forestale globale e rappresentano il secondo più grande bacino di biodiversità nel mondo; una ricchezza messa sempre più a repentaglio da fenomeni di degrado.

A nord del Mediterraneo le criticità derivano soprattutto dall’abbandono della terra e dagli incendi boschivi (ogni anno vengono bruciati circa 400.00 ettari di foreste), mentre a sud e sud-est del bacino lo sfruttamento eccessivo dei pascoli, tagli indiscriminati per fabbisogno energetico domestico e pressione demografica stanno mettendo in serio pericolo il patrimonio forestale.

L’aumento di fenomeni climatici estremi (aumento delle temperature, modelli irregolari di precipitazione ed eventi di siccità prolungata) sta infine modificando la naturale copertura e condizionando la distribuzione di specie e tipologie forestali.

Salvaguardia e valorizzazione

L’analisi rimanda a meccanismi virtuosi – come la certificazione di gestione forestale – che possono stimolare la valorizzazione di prodotti e servizi forestali in un’ottica multifunzionale. Grazie alla certificazione del Forest Stewardship Council (FSC) è possibile infatti promuovere non solo l’origine responsabile di prodotti forestali quali legno, bacche, semi, radici o miele, ma anche i servizi ecosistemici generati (acqua, biodiversità, suolo, sequestro del carbonio e servizi turistico-ricreativi).

Queste iniziative fungono molto spesso da volano per azioni di partenariato pubblico-private, che uniscono la necessità di conservazione e tutela del patrimonio boschivo alla valorizzazione economica dei prodotti e servizi derivanti dalla foresta. Aumentando la gestione attiva e di lungo periodo delle aree boscate, vengono dunque minimizzati gli impatti sugli ecosistemi derivanti da degrado e cambiamenti climatici.

https://it.fsc.org/it-it/news/id/628