L’amata (capitolo 5)


Momento di grazia. Unico, imperdibile, nessuno dica nulla, nessuno intervenga. C’è la luce giusta, la magia giusta, lo spirito giusto. Momenti così vanno solo vissuti intensamente e portati dentro al cuore per sempre.

La vedo, la mia amata indossa un vestito di lana blu e delle buffe calze pesanti verdi. Pare un’elfa venuta a controllare le ultime cose prima della grande notte. Sorride. Corre per casa canticchiando qualcosa, poi arriva qui in salotto, si avvicina all’albero di natale e termina la canzone con un acuto stonato ma degno di chi è innamorato di un’idea meravigliosa. Poi scappa via di corsa e torna con un babbo natale realizzato da lei con due piatti di carta decorati e incollati insieme, uno sopra l’altro.

«Mamma lo appoggio qui sotto l’albelo il Babbo Natale piatto, così quando viene Babbo Natale può mangiale qualcosa, come l’anno scorso».

Dopo l’acuto della mia amata, Klaus si sveglia di soprassalto e di cattivo umore,  … rompe il momento di grazia. Non fossi inchiodato qui, gli starei tappando la bocca a forza.

«Che scocciatura questo Natale, gente che arriva, si siede e non si alza più e i discorsi sempre uguali… e quelle carte regalo colorate poi, strappate e lanciate ovunque, è incredibile che gli umani si divertano con questa fesseria… non vedo l’ora che finisca tutto, se potessi mi trasferirei!».

«Potrebbe essere un’idea Klaus, dove vorresti andare questo Natale», gli chiedo mentre sogno ancora di infilargli una museruola enorme.

«Io me ne starei in cantina, fine, ci rivediamo quando tutti sono andati via»

«Ma saresti solo!»

«Beh parquet, non siamo mica tutti come te, amanti della buona compagnia, e desiderosi di canzoncine smielate e urla disumane»

«Hai ragione Klaus tu sicuramente non sei come me e non perdi occasione di ricordarmelo. Ma senti un po’, che regalo vorresti per questo Natale, a parte la muffa intendo?»

Klaus ci pensa su, aggrotta i braccioli, si gonfia i sedili e poi sbuffa un «non lo so».

E ti pareva. Come se un divano potesse avere desideri. Mentre la mia amata corre ancora avanti e indietro e non la smette di cantare sento nascere dentro di me un desiderio fortissimo. Vorrei parlarle. Sì dirle qualcosa di sensato ovviamente, poterla divertire magari, una barzelletta ecco, vorrei poterle raccontare una barzelletta. Ma di quelle da farla ridere per giorni, mica un momento. Che strano desiderio, che strana cosa questa, del bisogno di parlare ad un’umana. Forse è l’amore. Forse l’amore è come acqua che spinta da una forza che non possiamo fermare riempie il nostro cuore ma poi se ne frega della dimensione e trasborda, fuoriesce e arriva dappertutto fino a toccare i piedi di quella piccola mia amata. Forse il mio amore somiglia al mare e alle sue onde, e la mia amata somiglia ad una spiaggia che posso vedere e toccare ma alla quale non posso parlare. Chissà un giorno forse sarà lei a rivolgermi la parola e chissà se le mie doghe arrossiranno e almeno un pensiero, o una battuta, mi verrà mai in mente.

Per ora è Natale e mi godo le carte colorate che volteggiano un po’ per aria prima di toccare terra, prima di toccare me.

Buon natale umani.

di Eleonora Mazzola

__________________________________________________________

L’autrice

Eleonora MazzolaClasse 1976. Lavora a Milano ma sogna un ufficio in riva al mare. Per le agenzie pubblicitarie è una digital strategist, copy senior e concept maker. Ha vinto un premio, l’IKA 2017, per il progetto #unsogno-chiamatocacao – CSR Pan di Stelle.

Per le radio è copy freelance e voce ufficiale di LifeGate Radio. Per questa rivista è autrice della rubrica “L’amata“. Per tutti gli altri: scrive e parla.

Ha lavorato nella redazione di Caterpillar a Radio2, è stata autrice di diversi programmi di successo su LifeGate Radio (“La Stanza dello Scirocco” – il radio romanzo scritto con Basilio Santoro, “Passenger”, “Destinazioni d’autore”). Con onore ha collaborato alla scrittura delle newsletter “Advertising Solutions” di Microsoft dedicata ai trend per gli investitori.

Ha pubblicato dei libri in versione digitale e qualche audiolibro. “Le madri sono bugiarde” (presentato al Salone Internazionale del Libro di Torino, 2012), “Nuvole” (2011), “Una montagna in mezzo al mare” (2013), ed. FreeMedia,I bimbi sono una bomba”, ed. FreeMedia (2014), “A baciarsi restan le rime” (2016) e gli audiolibri “Finestre” (2010), “E poi il mare” (2011), “Doppioclick” (2012) e “Tra le note” (2014).

Attualmente si occupa di raccolta fondi di associazioni no profit , continua a parlare davanti ad un microfono e impila libri con una socia misteriosa per il progetto Le Titolate.