Legambiente, presentato il rapporto “100 materiali per una nuova edilizia”


100_materiali_per_una_nuova_ediliziaAnche l’edilizia può ricoprire un ruolo centrale nella rivoluzione dell’economia circolare. Lo rivela l’ultimo rapporto “100 materiali per una nuova edilizia” (scarica il rapporto) di Legambiente – realizzato nell’ambito dell’osservatorio Recycle, in collaborazione con Ecopneus – presentato il 10 novembre durante Ecomondo di Rimini, ventesima fiera internazionale del recupero di materia ed energia e dello sviluppo sostenibile.

100 schede per raccontare l’innovazione nel settore edilizio. Materiali e interventi già realizzati che illustrano la strada, fatta di sperimentazione e innovazione, attraverso la quale è possibile ridurre l’impatto sull’ambiente, diminuendo le estrazioni di materiali e le importazioni attraverso il riciclo, e produrre innovazioni capaci anche di creare lavoro e opportunità per le imprese. La ricerca propone un’analisi approfondita delle innovazioni più interessanti sul fronte delle tecniche costruttive, attraverso schede di materiali e cantieri, inquadrate dal punto di vista delle istituzioni europee e nazionali in materia di economia circolare e di efficienza energetica.

I 100 materiali, le innovazioni nei territori e nei cantieri, ma anche le recenti modifiche normative – ha detto Edoardo Zanchini, vicepresidente di Legambiente – raccontano di un settore delle costruzioni in profondo cambiamento, spinto da innovazioni tecnologiche e progettuali che mirano a garantire edifici sicuri e prestazioni energetiche e ambientali certificate nel ciclo di vita dei materiali e degli edifici. Perché questa prospettiva prenda davvero piede in Italia producendo risultati diffusi e vantaggi generali occorrono politiche che accompagnino questa prospettiva con scelte chiare, che aiutino a superare le barriere tecniche e giuridiche, ma anche di informazione”.

Materiali naturali e salubri, materiali e aggregati provenienti dal riciclo, materiali e sistemi innovativi: sono le tre chiavi di lettura scelte da Legambiente per mettere in evidenza le caratteristiche di un’edilizia dove le performance, garantite da certificazioni indipendenti, assumono grande rilevanza. Una strategia che l’Unione Europea ha di fatto già scelto di adottare grazie alla Direttiva 31/2010, prevedendo, ad esempio, che parte dell’apporto energetico per il riscaldamento e il raffrescamento dei nuovi edifici derivi da fonti rinnovabili.