Per far sì che il parquet mantenga pressoché inalterate nel tempo le sue caratteristiche è necessario operare una manutenzione e una pulizia regolare,
tenendo conto dell’uso della pavimentazione (locali ad alto passaggio o meno) e della sua finitura.
Prima di tutto è necessario individuare il tipo di finitura che il parquet ha ricevuto al momento della posa in opera (vernice, cera o olio): da ciò dipenderà il tipo di manutenzione; non sempre è così semplice riconoscere la finitura.
Come prevede la Legge del Consumo, chi posa o chi vende il pavimento deve fornire al proprietario dell’abitazione un documento detto “Scheda informativa del manufatto” in cui, oltre ai dati relativi a specie legnosa, formato, tipologia e classificazione del legno, tipo di finitura, sono riportate anche le indicazioni per la pulizia e la manutenzione.
Qualche trucchetto, in mancanza della scheda informativa
Per verificare se il rivestimento è a base di cera, in una zona non in vista del parquet si posso versare alcune gocce d’acqua, se dopo circa dieci minuti compaiono alcuni punti biancastri sotto le gocce d’acqua, si può essere certi che il pavimento ha un rivestimento a base di cera (per rimuovere i punti biancastri, sarà sufficiente lucidare delicatamente il pavimento con lana d’acciaio inumidita con la cera).
Se non compaiono punti bianchi con le gocce d’acqua, è probabile che la finitura del parquet sia stata eseguita con un olio oppure una più moderna vernice sintetica, quest’ultima sicuramente riconoscibile alla vista e al tatto.