Pavimenti di legno per esterni: la nuova norma


Il mondo delle pavimentazioni di legno per interni risulta, a oggi, sufficientemente normato e regolamentato. Chiunque debba posare un parquet da interni ha a disposizione una serie di riferimenti normativi che lo riguardano. Esistono le norme terminologiche, di marcatura CE e di prodotto, sia che si tratti di massiccio, multistrato ecc. La questione si pone in modo ben diverso nel caso del parquet destinato ad uso esterno. Queste pavimentazioni si stanno diffondendo sempre più perché piacciono a progettisti, architetti, imprese e utilizzatori.

Ma al pacchetto normativo delle pavimentazioni interne – ben articolato in tutti i vari aspetti – faceva da contraltare una vera e propria lacuna normativa in tema di parquet da esterni. Non esistendo alcuna regola di riferimento, sia in campo nazionale che a livello comunitario europeo, AIPPL ha promosso in ambito UNI un progetto di norma per intervenire proprio su questo aspetto con la finalità di colmare il vuoto normativo.

C’era bisogno di definire criteri precisi e, con questo obiettivo, AIPPL si è mossa su più fronti con una proposta articolata attorno a tre aspetti cruciali:

– Caratteristiche e requisiti degli elementi di legno in quanti tali

– Caratteristiche del sottofondo (che necessita di una cura particolare in esterno)

– Modalità applicative del prodotto.

Finalmente, in data 19 giugno 2014 è stata pubblicata la Norma UNI 11538 -1, che concretamente definisce i requisiti che l’elemento di legno deve possedere per essere collocato all’esterno, anche in termini di umidità di riferimento, tolleranze dimensionali, deformazioni ammissibili e idoneità della specie legnosa da utilizzare. Aspetto delicatissimo, quest’ultimo, perché non tutte le specie hanno un impiego ‘tranquillo’ all’esterno e, dunque, necessitano di trattamenti specifici.

Nella fase immediatamente successiva, sempre in sede UNI, AIPPL sta proseguendo con il processo normativo regolamentando le parti relative agli elementi di appoggio della pavimentazione e alle modalità applicative del prodotto. Da sempre l’Associazione si propone di intervenire laddove intravede una lacuna normativa, facendosi promotrice nelle sedi appropriate di iniziative che possano garantire una posa ‘a regola d’arte’, a tutela della professionalità dell’intero comparto.

L’ingegner Rita D’Alessandro, responsabile Ufficio tecnico-normativo AIPPL e EdilegnoArredo, ci presenta in dettaglio i contenuti della norma.

Il 19 maggio 2014 è entrata in vigore la norma UNI 11538-1 “Pavimentazioni di legno per esterni – Parte 1: Elementi di legno – Requisiti”, frutto di oltre due anni di lavoro del GL UNI Legno non strutturale, partecipato da vari esponenti del comparto produttivo e della posa afferenti ad AIPPL e al Gruppo Pavimenti di EdilegnoArredo, da rappresentanti del mondo della ricerca e dei laboratori di prova.

Pertanto, l’entrata in vigore della norma nazionale rappresenta un passaggio significativo per il parquet da esterno che, non avendo avuto regole chiare fino ad oggi, molto spesso è stato trattato in maniera “estemporanea” a seconda dei cantieri, dei contratti, della provenienza o altro.

 

Non esiste una norma europea

L’elaborazione e la pubblicazione della norma nazionale si sono rese possibili in quanto non esiste una normativa EN di pari oggetto, esistono solo equivalenti normative nazionali, per esempio in Francia piuttosto che in Germania, che sono state consultate per trarre spunti di confronto.

L’impostazione della norma è stata a lungo dibattuta, data la complessità del tema e infine il GL ha optato per una norma suddivisa in varie parti, di cui la UNI 11538-1 rappresenta la parte 1 ed è dedicata ai requisiti dei soli elementi di legno.

Il processo normativo non è quindi completato; seguiranno la parte 2 sulle caratteristiche degli elementi di appoggio della pavimentazione e la parte 3 sulle modalità di posa in opera, altri temi particolarmente importanti che vanno a definire il pacchetto pavimento da esterno nella sua globalità, e di cui il GL UNI si sta già occupando a pieno ritmo.

 

Quali i principali contenuti della UNI 11538-1?

A partire dallo scopo e campo di applicazione, la norma definisce le caratteristiche e le relative modalità di determinazione, degli elementi di pavimentazione di legno massiccio e/o giuntati di testa e/o multistrato per impiego mediante fissaggio meccanico al piano di posa.

La norma non contempla gli elementi incollati al piano di posa, né gli elementi posati direttamente sul terreno, neppure gli elementi costituiti da materiali compositi (per esempio, legno e materiali plastici trattati da altri GL diversi dal comparto del legno).

Per quanto concerne le principali caratteristiche delle specie legnose comunemente utilizzate nei rivestimenti per pavimentazioni esterne, la norma riporta un prospetto sintetico che individua le specie dotate di durabilità naturale adeguata alla classe di utilizzo richiesta, che quindi possono essere utilizzate senza impregnazione (vergini) alburno e quelle invece con durabilità naturale inferiore rispetto alla classe di utilizzo richiesta che possono essere utilizzate solo se sottoposte ad un adeguato trattamento di preservazione.

In caso di elementi di legno sottoposti a trattamenti diversi da quelli di impregnazione (per esempio legno modificato termicamente, legno acetilato, ecc.) la norma rimanda alle indicazioni di durabilità fornite dal produttore.

Le altre caratteristiche, oltre alla durabilità, indicate nella norma riguardano:

 

resistenza alle termiti, classificata secondo tre livelli:

R Resistente

MR Moderatamente resistente

NR Non resistente

 

resistenza ai funghi, classificata secondo cinque livelli:

1 molto durabile

2 durabile

3 moderatamente durabile

4 poco durabile

5 non durabile

 

durezza, secondo una classificazione a 5 livelli che vanno dal I, con prestazione corrispondente > di 45 N/mm2 al V, con prestazione corrispondente < 11 N/mm2.

 

stabilità dimensionale e coefficiente di snellezza, anche in questo caso è prevista una classificazione a 5 livelli, dal livello A al livello E, in senso peggiorativo.

Il coefficiente di snellezza dell’elemento, espresso come s/l, è definito dal rapporto tra lo spessore e la larghezza dell’elemento stesso ed è strettamente correlato al corrispondente livello di stabilità dimensionale.

 

In relazione agli elementi giuntati di testa e/o multistrato, la norma stabilisce che gli adesivi impiegati devono essere idonei alle condizioni d’uso esterne (ossia nel caso in cui gli elementi non siano riparati e non siano a contatto con il terreno).

Per gli elementi multistrato si considerano idonei gli adesivi impiegati per usi strutturali e quelli conformi alla classe D4 secondo la UNI EN 205 che presentino un determinato valore medio di resistenza alle alte temperature e che permettano al prodotto finito di superare un detrminato ciclo termo-igrometrico.

Per gli elementi giuntati di testa si considerano idonei gli adesivi impiegati per usi strutturali, conformi alla UNI EN 301.

 

Requisiti degli elementi di rivestimento

La norma individua i requisiti seguenti:

caratteristiche meccaniche

Dal punto di vista della resistenza meccanica, le specie legnose utilizzate nelle pavimentazioni esterne devono rispondere ai requisiti di resistenza a flessione definiti in fase di progetto. Per la determinazione delle caratteristiche di resistenza meccanica la UNI 11538-1, in Appendice A, raccomanda un metodo specifico da utilizzare.

 

aspetto degli elementi di rivestimento

viene precisato che il legno è un materiale eterogeneo per natura e può presentare delle peculiarità che talvolta tendono a comparire solo con il trascorrere del tempo e che la presenza o la successiva comparsa di tali particolarità non necessariamente comporta la perdita di idoneità all’impiego previsto.

I requisiti minimi in termini di aspetto degli elementi di rivestimento devono essere considerati al momento della prima consegna; la norma riporta uno specifico prospetto riassuntivo sui requisiti minimi sia per latifoglie che per conifere in relazione a:

– nodi sani e aderenti (dimensioni sulla faccia a vista)

– nodi sani e aderenti (frequenza sulla faccia a vista)

– nodi morti o parzialmente aderenti

– alburno

– smussi

– fessurazioni sui bordi

– fessurazioni sulla faccia a vista

– cretti sui bordi

– fessure profonde o passanti

– fessure non passanti alle estremità degli elementi

– deviazioni della fibratura

– midollo e falso durame

– lesioni e danni meccanici

– alterazione biologica

– inclusioni di corteccia

 

caratteristiche geometriche

Le caratteristiche geometriche in termini di spessore, lunghezza, larghezza, deformazioni, umidità e vincoli di forma, e le relative tolleranze devono riferirsi al momento della prima consegna e all’umidità del legno del 15% ± 3%.

Per quanto concerne lo spessore è richiesto uno spessore minimo non minore di 18 mm, indipendentemente dalla specie, al fine di poter garantire un comportamento soddisfacente degli elementi di legno.

In relazione alle tolleranze dimensionali, per il materiale intestato, vengono definiti i valori seguenti:

– spessore: ± 2%

– larghezza: ± 2%

– lunghezza: ± 0,2%

Nel caso di materiale non intestato le tolleranze dimensionali sulla lunghezza devono essere definite in sede contrattuale.

Anche le deformazioni ammesse sono codificate dalla norma, nei termini seguenti:

– imbarcamento: 1 % della larghezza dell’elemento

– falcatura: 2 mm/m

– svergolamento: 2 mm/m

 

L’umidità degli elementi di rivestimento non deve essere maggiore del 18%.

L’umidità può essere stimata mediante igrometro elettrico secondo la UNI EN 13183-2. In caso di divergenza, l’umidità deve essere determinata mediante metodo gravimetrico secondo la UNI EN 13183-1.

 

Le informazioni da rilasciare alla consegna

La norma UNI 11538-1 si completa infine con le informazioni da rilasciare alla consegna del prodotto che attestino la conformità alla norma stessa. Gli strumenti ritenuti idonei per la dimostrazione di conformità sono:

– etichettatura sui singoli elementi (ove applicabile);

– etichettatura sui singoli pacchi;

– documentazione di accompagnamento e/o in fattura.

Devono in ogni caso essere riportate, oltre a quanto previsto dalla legislazione vigente in tema di informazioni al consumatore secondo decreto legislativo 6 settembre 2005 n. 206 – Codice del Consumo, almeno le informazioni seguenti:

– specie legnosa (denominazione commerciale e denominazione botanica);

– spessore, lunghezza e larghezza, espressi in millimetri, all’umidità di riferimento di 15% ± 3%

– il riferimento alla norma stessa

– eventuale trattamento effettuato

– informazioni sull’eventuale rischio in relazione al rilascio di tannini o resine.

 

Classi di stabilità dimensionale, prestazione corrispondente e coefficiente di snellezza minimo (stralcio norma UNI 11538-1)

Classe di stabilità dimensionale Prestazione corrispondente(%) Coefficiente di snellezza minimo(s/l)
A < 1,1 1/7
B 1,6 a 1,1 1/7
C 2,0 a 1,6 1/6
D 2,5 a 2,0 1/5
E >2,5 1/4