Catas riparte da San Giovanni al Natisone


Come tristemente noto, uno dei laboratori del Catas è stato di recente colpito da un grave incendio che ha coinvolto anche le attrezzature che vi erano installate. Si tratta di uno dei sei laboratori che costituiscono il Catas e solo in questo l’attività è stata dunque parzialmente sospesa. Gli altri reparti – chimico, superfici, fuoco, meccanico e mobili-Brianza – sono invece regolarmente attivi e funzionanti.

Il consiglio di amministrazione dell’istituto si è riunito in una sessione straordinaria già il giorno successivo all’evento, dando il via – insieme alla direzione – a un rigoroso piano di attività suddiviso in tre livelli temporali.

Per garantire la continuità immediata del servizio delle prove sui mobili, il Catas sfrutterà maggiormente le potenzialità della propria sede gemella di Lissone, affiancando a quelli presenti anche alcuni tecnici provenienti dalla sede di San Giovanni al Natisone. In quest’ultima sede continuerà comunque a operare un’unità con attrezzature che si sono salvate dall’incendio e che sono già state immediatamente potenziate con strumentazione di facile reperimento. E’ stato anche deciso di dare la più ampia informazione a tutti i clienti sul fatto che il centro continui a operare regolarmente per la maggior parte delle proprie attività.

Entro pochi giorni verrà sottoscritto un contratto d’affitto per un capannone adiacente agli attuali laboratori con una superficie totale da 1.500 metri quadrati e già dotato di tutti gli impianti necessari. Nel frattempo sono stati ordinati alcuni nuovi robot antropomorfi con consegna immediata nei primi di giorni di gennaio del prossimo anno. Inoltre, è già stato reperito tutto il materiale per costruire alcune attrezzature speciali di ideazione e progettazione Catas. Alcune ditte artigiane locali si sono consorziate per l’occasione, al fine di produrre il più celermente possibile questi macchinari indispensabili al lavoro del laboratorio mobili. Non solo: diverse realtà alle quali il Catas aveva recentemente fornito attrezzature di prova, si sono rese spontaneamente disponibili a riportarle temporaneamente all’istituto per supportarne la ripresa.

E’ stata quindi già pianificata la progettazione di un nuovo laboratorio che verrà costruito in sostituzione di quello appena distrutto, per il quale, tra l’altro, era già stato previsto un sensibile ampliamento.

La costruzione, che si prevede potrà essere inaugurata nei primi mesi del 2018, avrà una superficie coperta di circa 3.000 mq a fronte dei 2.000 dell’edificio precedente.

A prescindere dalle coperture assicurative, il Catas è comunque in grado di sostenere da solo tutte le spese per quest’importante opera, grazie alla solidità finanziaria e alle risorse interne proprie dell’istituto.