FEP: dopo la crisi, il parquet europeo prova a ripartire


Dopo mesi di tensioni su costi, dazi e regolamenti, il mercato del parquet europeo sembra ritrovare una fragile calma. Il 2025 segna un punto di svolta: le imprese guardano al futuro con prudenza, tra timidi segnali di ripresa e l’attesa di regole più chiare sul fronte EUDR. Gli ultimi dati FEP

Il Consiglio direttivo della Federazione Europea del Parquet (FEP), riunitosi online il 23 ottobre, ha analizzato l’andamento del mercato del parquet in Europa nel primo semestre del 2025. Nel complesso, il settore mostra una leggera ripresa rispetto al 2024, anche se negli ultimi mesi estivi si è registrato un rallentamento. In generale, i mercati europei del parquet risultano stabili, dopo aver toccato il punto più basso lo scorso anno.

Le aziende devono ancora fronteggiare costi in crescita, soprattutto per il legname tenero, energia e manodopera, e un clima di forte incertezza.

Mentre i rapporti commerciali con gli Stati Uniti sembrano essersi stabilizzati – con un dazio del 15% applicato su tutti i prodotti europei esportati oltreoceano – le modifiche proposte dalla Commissione europea al Regolamento sulla Deforestazione (EUDR), che hanno di fatto cancellato il rinvio annunciato il 23 settembre, hanno generato ulteriore confusione e tempi di applicazione irrealistici.

FEP, insieme ad altre associazioni europee del comparto legno, invita quindi la Commissione a introdurre un meccanismo di “stop-the-clock”, che permetta una valutazione approfondita degli impatti del Regolamento e della sua effettiva applicabilità. L’obiettivo è individuare misure di semplificazione reale, rendendo gli obblighi del EUDR concretamente attuabili, pur mantenendo intatto lo scopo ambientale di lotta alla deforestazione, principio che la Federazione condivide e sostiene pienamente.

Il tema anti-dumping

Sul fronte commerciale, a seguito delle misure anti-dumping definitive adottate a luglio contro i prodotti multistrato di origine cinese, le importazioni dalla Cina hanno mostrato un netto calo. Tuttavia, preoccupa il fatto che, su volumi più bassi, molti esportatori cinesi offrano prezzi ancora inferiori rispetto a quelli praticati prima dell’indagine. Parallelamente, stanno emergendo offerte da parte di Paesi che in precedenza non esportavano grandi quantità verso l’UE. FEP monitora attentamente questi sviluppi e si riserva di chiedere nuove indagini alla Commissione qualora emergano prove significative di distorsioni di mercato.

Panoramica dei mercati europei

Austria | Il mercato è penalizzato dai costi elevati di abete, energia e lavoro, oltre che da un’eccessiva burocrazia. Leggera crescita nei piccoli interventi residenziali, ma investimenti e grandi progetti restano fermi. Situazione stabile dopo aver toccato il minimo.

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Croazia | Mercato positivo ma impegnativo, con poche certezze per il 2026. L’edilizia tiene, ma l’aumento del salario minimo del 10 – 15% l’anno e il rincaro dei tronchi incidono fortemente sui costi.

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Francia | Mercato debole e privo di visibilità per il prossimo anno. Costi elevati e qualità in calo del legname. Dopo un buon avvio d’anno, l’attività edilizia è in flessione, aggravata da instabilità politica e consumatori più cauti. Il segmento DIY (fai-da-te) segna un calo del 3 – 5%.

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Germania | Dopo un periodo difficile, il mercato tedesco sembra aver toccato il fondo. Crescono i permessi edilizi e si percepisce un clima più ottimistico nelle fiere di settore, ma occorre prudenza: i costi energetici restano alti e la ripresa sarà lenta.

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Italia | Dopo una primavera e un’estate più vivaci, il mercato è tornato sui livelli del 2024, quindi piatto. Si intravedono segnali di stabilizzazione, con il segmento ristrutturazioni in salute rispetto al nuovo. Inflazione al 2% e crescita del PIL prevista allo 0,7% per il 2026.

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Paesi Bassi | Primi sei mesi positivi, ma calo sensibile da agosto in poi. Nel complesso, il 2025 dovrebbe chiudere con un lieve incremento rispetto all’anno precedente.

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Polonia | Dopo un 2024 discreto, il mercato si mostra oggi statico: pesano i costi del legno, l’aumento dei salari e gli alti tassi d’interesse. I consumi interni sostengono l’economia, ma l’edilizia è ferma.

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Scandinavia | Costi delle materie prime in aumento e molto volatili. La Svezia mostra maggiore stabilità, la Finlandia cresce leggermente da livelli molto bassi, mentre la Norvegia ha rallentato dopo una prima ripresa. Il mercato rimane nel complesso fermo, ma i segnali positivi fanno sperare in una crescita massima del 5% nel 2026, pur con incertezze geopolitiche e fiscali.

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Spagna| Mercato stabile nonostante l’instabilità politica e l’aumento dei costi energetici. L’economia rallenta, l’attività edilizia cala e si registrano ritardi nelle consegne e carenza di nuove abitazioni.

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Svizzera | Mercato quasi stabile, con un lieve aumento dei costi edilizi e una crescita minima (+1%) sia nel nuovo sia nella ristrutturazione. Si segnalano importazioni europee a basso costo in aumento.

Assemblea Generale e Congresso FEP 2026

La 70ª Assemblea Generale e il 50° Congresso del Parquet FEP si terranno l’11 e 12 giugno 2026 a Madrid, in una delle capitali più vivaci d’Europa.