Sei un appaltatore? Scopri come tutelarti


Anche in assenza di un accordo scritto, si configura un contratto d’appalto ogni volta che si accetta di realizzare un’opera o fornire un servizio. Ecco una guida chiara e pratica alle principali clausole di salvaguardia che ogni professionista del settore dovrebbe conoscere per tutelarsi davvero

Ilaria Rubessi

Siete liberi professionisti, ma realizzate le opere o i servizi con lavoro prevalentemente altrui? Sappiate allora che ogni volta che dietro corrispettivo svolgete questo tipo di lavoro state di fatto stipulando un contratto d’appalto, che, è bene precisarlo, sorge nel momento in cui accettate di realizzare l’opera.
Questa tipologia contrattuale infatti ha forma libera, il che significa che lo stesso sorge anche in assenza di un negozio scritto che ne provi la nascita. Tuttavia, se volete tutelarvi il consiglio è quello di scrivere, scrivere e scrivere!

La clausola sul corrispettivo

Ma quali sono le clausole di salvaguardia per l’appaltatore che in un contratto d’appalto non possono mancare?
Prima fra tutte la clausola che disciplina il corrispettivo. Occorre precisare che la prestazione dell’appaltatore è indivisibile, salvo diverso accordo delle parti. Questo comporta che c’è adempimento e quindi diritto al compenso solo una volta che l’opera è stata terminata e accettata dal committente.
Tuttavia, il legislatore ha previsto la possibilità per le parti, in ragione del principio di autonomia contrattuale delle stesse, di derogare a tale previsione. Tutelante per l’appaltatore sarebbe allora prevedere un pagamento dilazionato, il cosiddetto “SAL”, in modo da bilanciare il suo rischio economico con l’avanzamento dei lavori.
Ancora più tutelante è indicare che l’opera è da eseguire per partite, che significa di fatto dividere l’opera totale in più parti, ognuna delle quali diventa autonoma, sia per quanto riguarda il pagamento sia per l’accettazione della stessa da parte del committente. In tal caso è buona norma precisare che i pagamenti previsti non sono considerati semplici acconti, ma corrispondono alla singola partita realizzata.

L’importanza dell’accettazione dell’opera

È proprio poi la clausola che disciplina l’accettazione dell’opera la seconda salvaguardia importante per l’appaltatore.
Ai sensi dell’art. 1667 c.c. l’accettazione dell’opera da parte del committente libera l’appaltatore dalla garanzia di tutti i vizi e/o le difformità che erano conosciute o conoscibili al momento della verifica.
È evidente quindi che se il contratto è per partire l’accettazione di una partita libererà l’appaltatore per quella parte di opera già realizzata e gli garantirà il diritto a ricevere il compenso proporzionato all’entità della stessa. Molto importante è stabilire un termine entro il quale la verifica dell’opera deve essere effettuata.

Contratto a partite e risoluzione

Stipulare un contratto d’appalto per singole partite ha degli effetti tutelanti anche in merito alla risoluzione del contratto per inadempimento che dovesse essere richiesta dal committente.
Infatti, occorre precisare che il contratto d’appalto è considerato a esecuzione prolungata e non continuata. Tale qualificazione ha come conseguenza che in caso di risoluzione contrattuale se l’opera non è stata terminata si ha come non eseguita del tutto e dunque l’appaltatore perde il diritto al corrispettivo anche per la parte già realizzata, fatta salva però la restituzione in denaro del valore di quanto realizzato, che sarà calcolata dal giudice.
Nel caso di un contratto a singole partite è evidente che l’effetto risolutorio sarà limitato ad ognuna di esse e non travolgerà l’intera opera.

La questione del termine di esecuzione

Ancora molto importante è nel caso in cui venga fissato un termine per l’esecuzione dell’opera precisare che si tratta di un termine non essenziale. Infatti, il mancato rispetto di un termine essenziale comporta la risoluzione di diritto del contratto, con gli effetti sopracitati.
Queste sono solo alcune delle clausole che possono essere inserite in un contratto d’appalto. Ce ne sono poi moltissime altre e ognuna di essere può poi essere modellata in base al singolo caso specifico. È solo così che l’appaltatore può tutelarsi e prevenire eventuali lunghi e costosi giudizi.

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L’autrice

Dottoressa Ilaria Rubessi, praticante avvocato del Foro di Bergamo, laureata in Giurisprudenza all’Università Bocconi di Milano.

Per domande inerenti questa o altre tematiche legali da rivolgere alla dottoressa Rubessi, potete scrivere una mail alla nostra redazione: info@iloveparquet.com