Rapporto Federcostruzioni: per il 2023 stimata una crescita del +4% per la filiera


È stato presentato oggi, durante l’evento inaugurale di SAIE , il Rapporto Federcostruzioni. I numeri del 2022, confrontati con quelli già molto positivi del 2021, parlano chiaro: il comparto delle costruzioni ha raggiunto un valore totale della produzione di circa 600 miliardi di euro, con un aumento di ben +100 miliardi (+19,6%) rispetto all’anno precedente, dovuto soprattutto all’impatto decisivo dei bonus fiscali e del PNRR

Una filiera forte, in crescita nonostante l’inflazione e in grado di sostenere il PIL del Paese. È questa la fotografia del settore delle costruzioni emersa dal Rapporto Federcostruzioni, presentato oggi durante l’evento inaugurale di SAIE, la Fiera delle Costruzioni (progettazione, edilizia, impianti), in corso fino al 21 ottobre alla Fiera del Levante di Bari.

Il convegno inaugurale – a cui hanno partecipato tra gli altri Paola Marone, Presidente Federcostruzioni; Domenico De Bartolomeo, Vice Presidente ANCE; Stefano Lacatena, consigliere delegato della Regione Puglia; Antonio Decaro, Sindaco di Bari; Andrea Barocci, Presidente ISI; Gaetano Frulli, Presidente Nuova Fiera del Levante e Ivo Nardella, Presidente di Senaf (la società del Gruppo Editoriale Tecniche Nuove che organizza SAIE) – è stato l’occasione per capire lo stato dell’arte della filiera, con un approfondimento su incentivi, PNRR e riqualificazione sostenibile del patrimonio immobiliare pubblico e privato.

I numeri del 2022, confrontati con quelli già molto positivi del 2021, parlano chiaro: il comparto delle costruzioni ha raggiunto un valore totale della produzione di circa 600 miliardi di euro, con un aumento di ben +100 miliardi (+19,6%) rispetto all’anno precedente, dovuto soprattutto all’impatto decisivo dei bonus fiscali e del PNRR. Degli investimenti previsti dal PNRR, 108 miliardi riguardano proprio il mondo delle costruzioni e, in più, emerge che il 78% della spesa già fatta del PNRR riguarda investimenti in costruzioni.

Buone notizie anche sul fronte occupazione: a fine 2022 il numero di addetti era di poco più di 3 milioni di unità, ben 250mila unità in più (+9%) sul 2021. Il tutto con un notevole impatto su tutto il tessuto economico del Paese: negli ultimi due anni, secondo il MEF, oltre la metà della crescita del Pil italiano è attribuibile all’edilizia e alla sua lunga filiera produttiva.

Ma quali sono le prospettive per fine 2023 e il prossimo futuro? Secondo Federcostruzioni, il bilancio a fine anno sarà ancora positivo. Per il settore, si stima infatti una crescita del +4%. Tuttavia, sul futuro della filiera ci sono alcune ombre: inflazione, aumento dei costi dell’energia, instabilità geopolitica e il taglio del Superbonus rendono complesso prevedere con certezza l’andamento nel corso del 2024.

Nell’ambito dei lavori pubblici, come rilevato dal monitoraggio ANCE-Infoplus, il 2022 ha visto la pubblicazione di circa 23mila gare per lavori pubblici per un ammontare corrispondente di 72,3 miliardi.  Rispetto al 2021, la dinamica della domanda mostra una fortissima accelerazione in termini di importi banditi, posizionandosi ad un livello più che doppio (+123%) rispetto a quanto registrato nel 2021 (32 miliardi). Particolarmente importante per la filiera il capitolo della riqualificazione abitativa.

Una fase ricca di opportunità, ma anche molto complessa

La direttiva europea Casa Green stabilisce che gli edifici residenziali dovranno raggiungere, come minimo, la classe di prestazione energetica E entro il 2030, e la classe D entro il 2033, per poi toccare il net-zero al 2050. In questo contesto, il Superbonus e gli altri incentivi hanno supportato la capacità di spesa delle famiglie, come conferma il Centro Studi ANCE, che ha stimato al 30 settembre 2023, circa 430.000 interventi di efficientamento energetico. Ora però serve una soluzione sui crediti incagliati, pari a quasi 95 mila interventi a rischio.

Per Paola Marone, Presidente di Federcostruzioni: “I dati del Rapporto testimoniano che nel 2022 la filiera ha proseguito nel suo complesso a crescere, malgrado qualche settore non abbia ancora raggiunto i valori pre crisi. Con un 2023 che ha sostanzialmente tenuto, così indicano le previsioni, affrontiamo un’incertezza economica acuita da crediti incagliati, caro materiali, inflazione, alti tassi d’interesse ed una complessa instabilità geopolitica. Nonostante ciò, la filiera confida in una piena attuazione del PNRR e una gestione oculata e concreta della transizione verde per garantire non solo una risposta robusta e flessibile alle urgenti sfide sociali e ambientali che caratterizzano il nostro tempo, ma anche la competitività green della nostra filiera industriale. È urgente poi risolvere la problematica dei crediti incagliati e concedere proroga per i lavori già in corso relativi al Superbonus 110%”.

Ci troviamo in una fase ricca di opportunità grazie al Pnrr, ma anche molto complessa per le tensioni internazionali, la spinta dell’inflazione e il rialzo dei tassi d’interesse. Per questo – ha sottolineato il Vice Presidente Ance Domenico De Bartolomeooccorrono misure che spingano la crescita, nel quadro di una politica industriale che consenta alle imprese di continuare a trainare l’economia e di guardare al futuro con fiducia. Nell’immediato auspichiamo anche risposte urgenti per chiudere la stagione del Superbonus senza lasciare allo sbando famiglie e aziende e la conferma delle misure del Dl aiuti contro il caro materiali, indispensabile per evitare il blocco dei cantieri.”

SAIE: un punto di riferimento per il settore

Da quando, nel 2018, abbiamo assunto l’organizzazione di SAIE, abbiamo puntato sulle potenzialità della fiera di diventare il punto d’aggregazione per operatori, aziende e istituzioni nazionali e locali – ha dichiarato Ivo Nardella, Presidente Gruppo Tecniche Nuove e Senaf, società organizzatrice di SAIE -. Lo abbiamo fatto cercando di raggiungere tutte le realtà italiane grazie a due poli fortemente attrattivi come Bari e Bologna, in un’alternanza strategica annuale che riscontra il favore dei protagonisti del settore. Quello delle costruzioni è un settore vitale per l’economia del Paese, a cui serve un punto di riferimento affidabile e riconoscibile anche a livello internazionale. Per questo siamo orgogliosi del percorso fatto in questi anni: SAIE è ritornato il luogo annuale scelto dal mercato in cui si intersecano dialogo, condivisione di idee e valorizzazione delle novità di prodotto di tutta la filiera delle costruzioni. Il tutto sempre con uno sguardo fisso su innovazione, sostenibilità e attenzione alle persone. Partecipare a SAIE significa aprire una finestra sul futuro del comparto, oltre che moltiplicare le occasioni di networking e approfondimento dei temi del momento.

“Il comparto dell’edilizia e delle costruzioni rappresenta un settore trainante per l’economia del nostro Paese. Riportare il SAIE per noi di Nuova Fiera del Levante è un’attività importante per consentire alle imprese del settore di confrontarsi attraverso workshop e convegni di settore, per trovare l’eccellenza della filiera produttiva e le sue evoluzioni in innovazione, trasformazione digitale ed efficienza energetica, per poter competere in un mercato sempre più competitivo e professionale che si evolve continuamente e molto velocemente – dichiara Gaetano Frulli, Presidente di Nuova Fiera del Levante. Continua il percorso di Nuova Fiera del Levante sullo sviluppo di fiere di settore qualificate e specializzate che ci devono portare a diventare un punto di riferimento trai i più qualificati in Italia.”

SAIE – ha dichiarato Michele Emiliano, Presidente della Regione Pugliaè sempre un’occasione importante per riflettere strategicamente sul ruolo centrale dell’edilizia per la crescita e il benessere delle città e dei territori. Sebbene la filiera delle costruzioni continui a mostrare un trend positivo, restano ancora diverse criticità. Ad esempio, come Regione Puglia stiamo intervenendo per supportare concretamente il sistema delle imprese pugliesi in difficoltà a causa del blocco del meccanismo di cessione dei crediti fiscali da “bonus edilizi” deciso dal Governo nazionale. Nei giorni scorsi, è stata approvata in Consiglio regionale una legge che ha la finalità di salvaguardare anche i livelli occupazionali del comparto edile e dell’intero indotto, sbloccando i crediti fiscali “incagliati”, cioè i crediti che giacciono nei cassetti fiscali dei contribuenti senza trovare acquirenti sul mercato. Una misura attesa e fortemente voluta da tutti gli operatori del settore e che farà ripartire i cantieri e le opere bloccate da troppo tempo sul territorio regionale. Noi vogliamo che i settori dell’edilizia e dei materiali per l’edilizia siano tra principali artefici del cambiamento in chiave sostenibile in atto nel nostro territorio ed è con questo spirito che abbiamo accolto il nuovo investimento di Mapei in Puglia. Occorre, quindi, lavorare insieme ed avere una comune visione collettiva che contempli il miglioramento della qualità della vita e il benessere di tutti i pugliesi.