Il tema su cui abbiamo abbiamo scelto di intervistare il mondo della produzione su questo numero, per la nostra rubrica “Agorà“, è l’Industria 4.0.
In un momento storico in cui, a livello globale, la tecnologia sta garantendo una continuità industriale, anche in presenza dell’emergenza Covid, ci interessava capire è a che punto è il nostro settore: sono stati fatti investimenti? Si prevede di farne? E come si possono coniugare 4.0 e digitalizzazione con il fattore “artigianalità“, insito nel comparto?
La fotografia emersa dalla chiacchierata con le aziende è quella di un settore al passo coi tempi. Un settore che sta cogliendo, pur con le fisiologiche differenze, le sfide dell’era digitale. Un settore che sta reinventando i modelli aziendali, con l’obiettivo da un lato di incrementare l’efficienza dei processi produttivi, dall’altro di digitalizzare i servizi e la comunicazione, con la consapevolezza che, come mi ha ricordato Matteo Dei Tos “rendere più moderne le nostre lavorazioni non significa rendere meno artigianale il nostro prodotto”.
Un pavimento in legno oggi è un concentrato di tecnologia, artigianalità, design… E natura. Questo è il nostro punto di forza, questo è ciò che dobbiamo raccontare, tutti insieme (noi di I Love Parquet siamo e saremo in prima linea), al cliente finale, con trasparenza e con fermezza, dalle pagine di un catalogo interattivo o in presenza, in uno showroom. Perché “se è un errore pensare che tutto rimarrà come prima, confondendo la speranza con la realtà – come mi ha detto Andrea Margaritelli – è una distorsione immaginare che la rivoluzione digitale sia un’onda distruttiva che annienterà la centralità della relazione umana”.
Saremo sicuramente cambiati, più interconnessi, più “smart“, ma torneremo a far toccare con mano una doga di parquet ai nostri clienti, a spiegare loro che non esiste un albero uguale a un altro, a mostrare la straordinaria bellezza del legno.
di Federica Fiorellini