L’erba voglio…


… Si trova nel giardino di Antico Filò, una realtà giovane, che punta tutto sulla personalizzazione. Ce ne ha parlato la proprietaria, Lisa Merotto.

Lisa Merotto, amministratore delegato di Antico Filò (www.anticofilo.it), è una giovane donna che in mezzo al legno ci vive sin da piccola: la sua famiglia (che a Col San Martino, tra le Prealpi trevigiane, produce un famosissimo prosecco superiore DOCG) si è sempre occupata di verniciatura e finitura del legno (soprattutto pavimenti) conto terzi. Nel 2015 (per la precisione il 26 novembre 2014), quando decide di dar vita a un parchettificio “tutto suo“, ha già un pacchetto clienti consolidato che conoscono la sua professionalità, la determinazione, l’amore per il legno e per il suo territorio.

Le abbiamo chiesto di raccontarci la storia della sua attività, con una sede immersa tra i boschi, che ha fatto dello stretto legame con il territorio e dell’arte di lavorare il legno secondo la tradizione il suo punto di forza.

Gli inizi sono stati difficili?

Devo dire che sono riuscita da subito a ottenere credibilità e fiducia dal mercato. Non mi piace correre, quindi ho fatto un posso dopo l’altro, sempre ponderando bene le mie scelte: sono partita con un catalogo, poi il listino, poi, nel 2016, ho deciso di partecipare alla fiera BAU di Monco con uno stand davvero particolare e una serie di prodotti un po’ nuovi, tutti curatissimi in ogni dettaglio, caratterizzati da grandi dimensioni e da finiture e colorazioni caratteristiche… E le soddisfazioni sono arrivate, tanto che ho deciso, a metà del 2017, di acquistare un nuovo fabbricato, fino ad allora eravamo in affitto, e di trasferirvi macchinari, uffici e showroom. Lo spazio è importante, 8.500 mq di parte coperta e 20.000 circa di area esterna. Il trasloco è iniziato a luglio di quest’anno e si può dire che non sia ancora finito, siamo in continuo fermento“.

Come mai la necessità di uno spazio così grande?

Da un lato dovevamo fare spazio a nuovi macchinari per la produzione e la finitura del parquet, dall’altro stava prendendo piede sempre più il segmento dei battiscopa, con la nostra divisione Profilò: ormai da un anno a questa parte abbiamo affiancato alla produzione di pavimenti quella di zoccolini, torelli, raccordi, cornicette, tutto rigorosamente in legno. Profilò è una divisine specifica specializzata esclusivamente nel battiscopa e nei complementi, con un suo listino e una sua clientela specifica: battiscopisti, colorifici, grandi magazzini…“.

Da dove viene il nome Antico Filò?

È l’arte di stare insieme. Penso che il termine Filò deriva da filare, cioè dal lavoro particolare che le donne facevano d’inverno nelle stalle tanti e tanti anni fa. Per estensione, in seguito, vennero chiamati così gli incontri serali di varie persone nelle stalle durante la stagione più fredda, quando non c’era il riscaldamento: per stare al caldo, per passare il tempo, per sentir qualche novità del paese o dei dintorni, per far piccoli lavori a mano, per parlare e per sparlare. Benché talvolta il Filò degenerasse in maldicenze e pettegolezzi, per quei tempi è stato l’unico canale di trasmissione e di diffusione di cultura, quella cultura povera e importantissima che ci è stata tramandata e che noi, con il nostro marchio, vogliamo portare avanti. Non a caso abbiamo una collezione che si chiama ‘Gli Antichi’…“.

Ce li racconta?

È una linea di pavimenti piallati, in cui abbiamo cercato di mettere in risalto l’anima autentica del rovere, proponendo una scelta davvero ampia di effetti cromatici e finiture, mantenendo però sempre uno stile rustico e retrò. Una volta, del resto, i pavimenti in legno non erano delicati come adesso e non venivano trattati con i guanti… Si lavavano con l’ammoniaca e con il passare del tempo cambiavano colore. Ci siamo resi conto che nelle case vecchie il rovere a pavimento aveva spesso colori particolari, colori che abbiamo cercato di riprodurre nella nostra linea ‘Gli Antichi’“.

Ci parla degli altri parquet Antico Filò, dell’intera gamma?

Abbiamo i ‘Destrutturati’, listoni con grandi spacchi, nodi, difetti, che noi trattiamo con dei reagenti in modo che le tavole assumano delle colorazioni sempre diverse, senza alterarne troppo l’aspetto naturale. Qui la piallatura, fatta a mano, è profondissima, anche attorno ai nodi, è una piallatura ‘antica’. Abbiamo le ‘Spine’, in rovere, in tre formati, e le ‘Quadrotte’, in 10 disegni, a tre strati. Infine abbiamo ‘I Classici’, pavimenti in rovere, larice e nelle essenze più classiche, appunto: teak, olmo, doussié, iroko, noce… Pavimenti che vanno oltre le mode. Uno dei nostri punti di forza è proprio la grande varietà di specie legnose: non lavoriamo solo il rovere, abbiamo moltissime proposte in noce, un noce locale, in larice, in teak… E poi circa 150 colori diversi da proporre. Lavoriamo molto con architetti e progettisti, che apprezzano questa grande varietà e soprattutto la nostra capacità di venire incontro a tutte le loro esigenze con proposte personalizzate“.

Lo showroom vi aiuta in questo…

Abbiamo uno showroom di 300 mq dove esponiamo un metro e mezzo di parquet per ogni colore e i nostri partner lo apprezzano. Gli architetti o i posatori ci portano clienti da tutte le parti d’Italia e d’Europa: i clienti vengono qui e riescono a toccare con mano veramente il prodotto con tutte le sue sfumature“.

Il vostro punto di forza?

È proprio la personalizzazione. Riusciamo a evadere qualsiasi richiesta: formati diversi, colori diversi, battiscopa e anche scale abbinate al pavimento, con gradini su misura, grandi e piccoli. Evadiamo ordini dai 20 ai 2.000 mq, perché abbiamo tutte le macchine, le attrezzature e il personale per poterlo fare. Abbiamo un ufficio tecnico con una persona specializzata nei disegni in AutoCAD e in fabbrica degli operai preparatissimi. Questo è un grosso valore aggiunto. Molti clienti vengono dai noi con i dépliant dei mobili e ci chiedono di avere il pavimento dello stesso colore, noi prepariamo i campioni e il gioco è fatto. Inoltre possiamo integrare al pavimento qualsiasi opera di falegnameria, basta che ci sia un disegno“.

Questo approccio paga?

Certo, il cliente si sente protetto, si sente ascoltato, coccolato. E poi ha la certezza di avere un prodotto fatto nel Veneto, con lo spirito del nostro territorio, del nostro vino, delle nostre colline. Ci mettiamo tanto di noi e del nostro spirito nei nostri prodotti“.

Progetti per il futuro?

Siamo una bella squadra, un’impresa dinamica, che ha investito molto sui giovani, l’età media qui in azienda è di 27 anni, e questa filosofia sta funzionando. Siamo sempre in fermento. Ora stiamo studiando dei prodotti davvero particolari, che non si vedono sul mercato, abbiamo acquistato nuovi macchinari per realizzarli, ma per il momento è ancora tutto top secret. Ne parleremo quando faremo il lancio ufficiale“.

E noi di I Love Parquet saremo pronti a raccontarvelo…