Ma chi ci crediamo di essere?


Ma siete una rivista tecnica o una rivista di design? State parlando agli architetti, ai consumatori, alle imprese o ai posatori di pavimenti in legno? Quando vi deciderete?

Qualcuno mi ha fatto questo appunto a Cersaie, sfogliando la nostra monografia Wood Mood. Qualcuno anche prima, più di uno a dire la verità, così ho pensato che era venuto il momento di puntualizzare alcune cose, di dire la nostra.

E la nostra è più o meno questa: abbiamo la presunzione di conoscere i pavimenti in legno e di saperli raccontare, di saperne trasmettere le peculiarità, i vantaggi, la straordinaria bellezza. E vogliamo farlo in modo diverso, in un modo che prima non c’era. Non con una rivista tecnica, non con una rivista di arredamento e nemmeno con la somma delle due cose. Con qualcosa che prima non c’era.

Dal 2014, quando siamo nati come casa editrice, abbiamo cercato di superare i confini tradizionali del nostro settore di riferimento, di rompere gli schemi con una rivista che potesse parlare a tutti e a cui ciascuno potesse attingere ciò che più gli era utile: la rubrica “Wood Mood”, in cui presentiamo oggetti di arredamento in legno (nessun parquet!) va in questa direzione, così come la rubrica “100% design” (qui nemmeno il legno, solo oggetti di design). I racconti dell’architetto Diotallevi vanno in questa direzione (nessuno che spiega a nessuno come usare i pavimenti in legno o come progettare con il parquet, solo emozioni e legno). E poi il romanzo “L’amata” di Eleonora Mazzola (con un parquet che parla, si racconta, si emoziona). Ma anche le interviste agli imprenditori (su questo numero “Il protagonista”, il primo di una lunga serie), i focus di mercato in cui abbiamo iniziato a interpellare gli opinion leader su temi di attualità. Può essere che un posatore tralasci l’approfondimento sugli adesivi per parquet per concentrarsi su “L’amata” (magari per farlo leggere a un suo cliente!), come può essere che un architetto vada a spulciare la parte normativa.

Mi rendo conto che questo approccio può spiazzare, ma questa è la strada che abbiamo scelto, consapevolmente, di seguire. Non solo con la rivista a dire la verità, ma anche – e soprattutto – con il portale, con i social network e con le newsletter (strumenti che ci offrono più libertà azione).

Insomma, con molta modestia, ma con consapevolezza vogliamo percorrere una strada nuova, vogliamo raccontare le tante anime di un pavimento in legno pensando sempre out of the box.

di Federica Fiorellini