Noblesse oblige


A Varenna, sulla riva occidentale del lago di Como, c’è una villa che racchiude la storia di una delle più antiche famiglie nobili del luogo.

Villa Venini a Varenna, affascinante paesino che si affaccia sulla riva occidentale del lago di Como, è la storica dimora di una delle più antiche famiglie nobili del luogo.

La residenza di Varenna era il luogo di villeggiatura prediletto di Antonio Venini (1858 – 1941), pittore, figlio del nobile Giovanni e di Carolina dei conti Esengrini, che nel 1901 si sposò con Marianna dei conti Padulli di Vighignolo, la cui madre era la nobile Camilla dei principi Borromeo Arese.

Negli anni ‘90 la famiglia della nipote di Antonio, Fausta Bagatti Valsecchi Studer, ha portato avanti una sapiente ristrutturazione dello stabile e di parte del giardino, rendendo la villa più fruibile, pur mantenendone inalterato il fascino storico.

La villa, di origine seicentesca, è ubicata all’interno del nucleo storico di Varenna e nasconde – a sorpresa – un bellissimo giardino punteggiato da cipressi secolari, che si inerpica sulla collina, immediatamente alle spalle dell’abitato.

La corte d’ingresso, chiusa da un’importante cancellata in ferro battuto, introduce alla scalinata in pietra che conduce al portone centrale. All’interno, un vasto androne a volta termina con uno sfondo a mosaico di ciottoli colorati, in cui campeggia lo stemma della famiglia Venini.

Al piano terreno, i vasti saloni con decorazioni a tempera, camini in pietra e boiserie, sono rimasti gli stessi di quelli abitati da Antonio Venini. Al primo piano, dall’ampio salone – trasformato in zona living – si accede alla cucina e alle stanze di servizio e, percorrendo il lungo corridoio, alla zona notte: un’ampia area la cui pavimentazione è interamente ricoperta da un bellissimo parquet d’epoca in rovere.

I mobili, i quadri, i soprammobili, i lampadari della Villa, ogni oggetto racconta una storia che affascina e conquista, la storia di Antonio Venini: un campione di bon ton nella Milano della Belle époque, sempre vestito di tutto punto, con la paglietta sulle ventitré, i “pince-nez” e il bastone da passeggio (come racconta chi lo ha conosciuto), un pittore che trasse spunto dalla bellezza dell’ambiente lacustre di Varenna per una numerosissima produzione pittorica, che ritroviamo in larga parte a Villa Venini.

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antonio-venini-75Antonio Venini

Antonio Venini si formò artisticamente in età giovanile sotto la guida dell’amico Francesco Didioni, che lo portò a frequentare il mondo accademico del tempo. Per scelta personale la sua attività non approdò mai alla pratica professionistica, seguì invece con grande adesione la vocazione del pittore dilettante, che esercitata ovunque e quando possibile.

Il repertorio pittorico di Venini è assai cospicuo, dipinse soprattutto i paesaggi delle zone dove si recava a villeggiare, come le ville di proprietà di Varenna e di Baveno, ma anche quella di Vittuone. Il naturalismo e il paesaggismo furono indubbiamente la sua principale ispirazione, ha lasciato, tuttavia, bellissimi esempi di pittura di nature morte e di ritratti, soprattutto di familiari.