Pillole sulla verniciatura del parquet


Il legno, per sua natura, possiede delle ottime caratteristiche per essere utilizzato come materiale nella realizzazione di pavimenti. Ha buone proprietà d’isolamento termico e acustico, è imeccanicamente resistente e, non da ultimo, è anche molto apprezzato esteticamente. La sua superficie deve essere però protetta con opportuni trattamenti per prevenire o limitare gli effetti di usura provocati dal continuo calpestio o i possibili danneggiamenti derivanti dal contatto con acqua o, comunque, con liquidi che in modo deliberato (detergenti) o accidentale (caduta di bibite o alimenti) possono venire a contatto con la sua superficie.

Il mantenimento nel tempo della “funzionalità” e dell’aspetto originale del pavimento dipende pertanto in modo determinante dai trattamenti cui è stato sottoposto. Il trattamento di un pavimento riduce, o meglio rallenta, anche gli scambi di umidità che il legno ha continuamente con l’ambiente limitando, di fatto, i movimenti a essi conseguenti. È comunque sempre opportuno ricordare che le vernici non riescono mai a isolare completamente il legno dagli scambi di umidità con l’ambiente potendo solo limitarne gli effetti.

È bene anche sottolineare che alcune caratteristiche proprie del legno, come ad esempio la durezza, non possono essere compensate da una verniciatura. Legni particolarmente “teneri” potranno quindi essere facilmente deformati in modo permanente da un tacco a spillo o dalla punta metallica di un ombrello, indipendentemente da ciò che è stato applicato sulla loro superficie.

Per ciò che riguarda l’estetica, i trattamenti superficiali possono persino migliorare l’aspetto del legno, esaltandone le differenze cromatiche e facendogli anche assumere delle tonalità e delle brillantezze particolari. Bisogna tuttavia rammentare che tutte le superfici legnose tendono a cambiare il proprio colore nel corso del tempo, per effetto soprattutto dell’esposizione alla luce.

Generalmente, le specie con tonalità più chiara evidenziano maggiormente questo fenomeno, ma non esiste una regola precisa, anche per la variabilità insita in questo materiale, che addirittura può riguardare le diverse zone del tronco di uno stesso albero. Anche in questo caso le vernici possono rallentare o ridurre l’entità del fenomeno, ma non impedirlo del tutto, essendo la stessa luce visibile a causare il cambiamento di colore. Paradossalmente, per impedirne il viraggio bisognerebbe trattare il legno con vernici bianche o colorate, che tuttavia lo maschererebbero totalmente alla nostra vista.

Il cambiamento di colore di un pavimento di legno è quindi un fenomeno naturale che come tale deve essere conosciuto e accettato. Alcuni operatori del settore lo chiamano addirittura “maturazione del legno” richiamando con tale termine un processo naturale notoriamente associato ai cambiamenti di colore.

In definitiva la verniciatura, o altri trattamenti del legno, hanno la fondamentale funzione di proteggerlo, per mantenerne la bellezza e la funzionalità nel corso del tempo. Tuttavia è bene rammentare che, in cambio del suo aspetto unico che ci regala sensazioni di “calore” e “naturalità”, il legno ci richiede un’attenzione maggiore rispetto a quella che potremmo riservare a pavimenti in piastrelle di ceramica o in laminato. In buona sostanza i trattamenti superficiali, in funzione della tipologia, “migliorano” il legno ma non possono modificare totalmente le naturali caratteristiche di questo materiale.

Come sopra ricordato, esistono diversi trattamenti superficiali per i pavimenti di legno che, in funzione delle loro peculiarità, possono conferire diversi gradi di protezione al prodotto finito.

Nel corso degli ultimi decenni si sono molto sviluppati i cosiddetti “prefiniti” ovvero dei pavimenti di legno che vengono direttamente verniciati presso gli stabilimenti di produzione. Le vernici impiegate in questo caso sono normalmente di tipo “fotoreticolabile” (più note come UV) essendo altamente tecnologiche, prive di solventi e indurite in impianti molto complessi tramite irraggiamento con radiazioni ultraviolette. Le superfici così ottenute offrono solitamente delle protezioni assai elevate in termini di durezza e di resistenza chimica.

Esistono poi le verniciature effettuate direttamente in loco utilizzando normalmente dei prodotti a base acqua. La variabilità del risultato sia in termini estetici sia prestazionali, in questo caso, è assai ampia. Come indicazione di massima, può essere utile ricordare che i prodotti bicomponenti, quelli costituti cioè da una vernice e da un induritore che vengono miscelati insieme poco prima dell’applicazione, offrono in genere delle prestazioni nettamente migliori rispetto ai monocomponenti.

Esistono infine dei trattamenti “a olio” o “a cera” che generalmente offrono una protezione limitata al legno, anche in termini di durata nel tempo. Il loro vantaggio è tuttavia quello di poter essere facilmente ripristinati con agevoli operazioni di manutenzione, che devono essere tendenzialmente programmate nel tempo. I trattamenti con cere od oli sono assai apprezzati soprattutto da un punto di vista estetico, in quanto mantengono, completano ed esaltano la naturalità del legno.

Ci sono in realtà anche soluzioni intermedie, che cercano di bilanciare la protezione offerta dalle vernici con un aspetto che richiama maggiormente quello degli oli.

Per quanto riguarda la “misura” delle prestazioni di un pavimento verniciato, ricordiamo che al momento attuale sono state pubblicate delle norme tecniche che definiscono alcuni metodi di prova, ma non sono ancora disponibili dei riferimenti sui requisiti minimi che la superficie di un pavimento può o deve offrire. Per sopperire a questa mancanza, il gruppo di lavoro “Superfici” dell’UNI sta predisponendo una norma specifica che definisce le prestazioni minime delle superfici dei pavimenti di legno. Il documento, già in fase di avanzato sviluppo, vuole rappresentare un supporto per i produttori di vernici, i produttori di pavimenti e i posatori sia nella formulazione sia nella scelta dei cicli di verniciatura più adatti per un determinato ambiente (residenziale, non residenziale a bassa frequentazione e non residenziale ad alta frequentazione). Questo documento – voluto fortemente sia dai produttori di vernici sia dai posatori – potrebbe quindi rappresentare un importante punto di riferimento per questo settore.

 

 

L’AUTORE

Franco Bulian, laureato in chimica presso l’Università di Padova è il vicedirettore di Catas, il maggior istituto di ricerca italiano nel settore del legno e del mobile. Dal 2007 è professore a contratto e titolare del corso “Furniture Materials and Technologies” del Double Degree (Laurea Magistrale e Master of Science) delle Università di Trieste e di Oswestfalen-Lippe (Germania). È inoltre il coordinatore del Gruppo di Lavoro dell’UNI sulle finiture per il legno e per i mobili (essendo anche membro dei comitati europei sulla normazione delle vernici e dei pannelli – formaldeide). Oltre a diversi articoli a carattere scientifico e divulgativo, ha pubblicato alcuni libri tra i quali: Verniciare il legno (ed. Hoepli, 2008) e Materiali e Tecnologie dell’Industria del Mobile (ed. Edizioni Goliardiche, 2011). bulian@catas.com tel. 0432 747231