Parquet centenari, a bordo lago


Il restauro dei pavimenti in legno (esterni e interni) di un palazzo del 1700 è sempre un’operazione delicata. E affascinante. L’autore ci racconta le fasi del recupero di una serie di parquet storici, quelli del Mandarin Oriental, suggestivo resort che si affaccia sul lago di Como.

Mandarin Oriental Lago di Como è un hotel a cinque stelle situato a Blevio, grazioso paesino sulla sponda orientale del Lago di Como. Firmato dallo studio milanese di interior design Eric Egan, il nuovo hotel (ha cambiato nome e gestione nel 2019) è dotato della SPA più grande del lago comasco. Al suo interno trovano posto 21 camere, 52 suite e due ville indipendenti immerse nella natura del parco. E sono proprio i giardini botanici a conferire al nuovo Mandarin Oriental un sapore tutto nuovo. Patrizia Pozzi, paesaggista di fama internazionale, ha rielaborato il layout esistente ricavando piccoli spazi di privacy per il relax all’aperto immersi in non meno di cinquanta specie tra piante, alberi e fiori.

Villa Roccabruna, l’edificio che ospita l’hotel, è un palazzo del 1750 in cui sono stati posati splendidi pavimenti in legno a disegno in rovere, con greche e fasce intarsiate di legni diversi, finiti con ceralacca. All’epoca (metà Settecento) i pavimenti in legno erano dei lastronati costituiti da una lamella nobile di 4-5 mm accoppiati a un sottostrato, quello che si reperiva all’epoca, e incollati con l’ausilio di un collante di origine animale. Il pavimento, anche se incollato con questa metodologia “antica“, si presentava in ottimo stato, necessitava però dell’incollaggio di alcune porzioni che mostravano dei segni di distacco. Questo ci ha portati realizzare in opera alcuni innesti di legno antico nelle parti mancanti.

Una manutenzione straordinaria per gli interni

Vi racconto quindi quali sono le fasi che abbiamo pianificato per curare la manutenzione di questo pavimento in legno antico.

Per ridare quel sapore antico al pavimento abbiamo deciso, insieme al committente, di optare per una manutenzione straordinaria, pulendo con attrezzatura specifica tutte le vecchie cerature e oliature fatte nel tempo. Una volta eseguita tutta la prima fase di lavaggio e pulizia della superficie, abbiamo utilizzato una cera a base d’olio per rinnovare il pavimento e riportarlo al suo carattere iniziale.

Teak per la piscina “galleggiante”

Ci siamo occupati anche della manutenzione dei pavimenti in legno esterni della villa, in particolare quelli che costeggiavano la piscina “galleggiante” immersa nel lago di Como: pavimenti in Teak che presentavano i classici segni di usura, nello specifico la superfice risultava priva di olio con chiari fenomeni di ingrigimento.

All’esterno abbiamo effettuato una manutenzione straordinaria suddivisa in varie fasi: prima abbiamo analizzato lo stato di fatto con un sopralluogo, per comprendere lo stato delle varie parti di pavimentazione e per definire la corretta metodologia dell’intervento. Il decking è stato quindi carteggiato, in modo tale da ritrovare l’aspetto originale del legno grezzo, lavorando su alcune parti che presentavano tonalità diverse rispetto ad altre.
Infine il pavimento è stato trattato con prodotti adatti a donare maggiore resistenza, proprietà antiscivolo e ulteriore protezione all’usura.

Garapa per il parco

Dopo la piscina galleggiante ci siamo occupati di un decking in essenza Garapa (un legno sudamericano), legato alla prima gestione del hotel. Il pavimento era stato trascurato nel tempo e la nuova gestione ci ha chiesto di trovare una soluzione per rinnovarlo. Abbiamo naturalmente accettato la sfida e analizzato le soluzioni da adottare per conferire nuovamente bellezza al pavimento.

Siamo partiti dalle doghe non più idonee al calpestio, ricreandole in laboratorio per poi posarle in opera, poi abbiamo ancorato le teste con colla per esterno e viti, per ricreare un calpestio in piena sicurezza.

La superfice è stata trattata con un macchinario a spazzole, adatto a rimuovere lo strato superficiale di grigio-nero che aveva alterato il tono originario. Questa tipologia di trattamento è stata effettuata per tre volte successive, fino a ottenere un risultato soddisfacente.

Successivamente, tutte le doghe – pur essendo della stessa specie legnosa – sono state tinte, ricreando una tonalità simile all’esistente, al fin di non notare differenze di tono.

In fase finale il pavimento è stato oliato per tre volte per rendere bello e resistente il decking.

di Fabio Braga