Se il buen retiro è “en plein air”


Ho sempre sognato di avere un terrazzo. Ce l’avevo da ragazza, a casa dei miei, un terrazzo sul tetto, grande come tutto l’appartamento, non troppo curato, ma comunque il mio rifugio “en plein air“, per guardare la terra dalla distanza necessaria (come il barone rampante di Calvino).

Nelle case della mia indipendenza, fatalità, non c’è mai stato. Però nella mia testa c’è: molti vasi fioriti, un tavolino, due poltroncine a forma di fiore. E un decking in teak. Non è una questione di estetica solamente, ma del ruolo della natura e dei materiali naturali come il legno. Un ruolo ancora più importante in questo momento storico, non foss’altro per rispettare i dettami del Green Deal europeo (ovvero la tabella di marcia per rendere sostenibile l’economia dell’Unione, promuovendo l’uso efficiente delle risorse e passando a un’economia pulita e circolare).

Un decking dicevo. Si può posare ovunque in effetti: in un piccolo giardino come su un terrazzo, un gazebo o un bordo piscina. Questa è la stagione giusta.

Dopo aver vissuto per settimane in case vecchie o – per l’appunto – senza balconi, le prospettive di investimento della famiglia, come ci ricordano gli esperti, saranno destinate a cambiare: meglio ristrutturare o arredare il balcone che cambiare macchina, per intenderci. Allora perché non approfittarne, spingendo il legno anche in outdoor.

In questo numero trovate una rassegna delle proposte più interessanti del mercato, insieme a un utile aggiornamento normativo curato dall’Ing. Rita D’Alessandro. Buona lettura… E buon relax.

di Federica Fiorellini