Effetto Biofilia


È quell’istintiva attrazione che l’uomo prova nei confronti della natura, è il bisogno di riconnettersi con le nostre vere radici, che non crescono nel cemento. È il potere curativo delle piante, fuori e dentro casa.

Cos’è la biofilia? Si tratta dell’amore per la natura, per tutto ciò che è vivo, quell’istintiva attrazione che l’uomo ha nei confronti della natura. Il termine biofilia deriva dal greco e significa letteralmente “amore per la vita”, quindi ha a che fare con il nostro legame con la natura, risultato di un processo evolutivo di milioni di anni.

L’uomo proviene dalla natura ed è al suo interno e in interazione con essa che si è evoluto: va quindi considerato un elemento della natura, come tutte le altre forme di vita.

In noi agisce la stessa forza vitale che è presente negli animali e nelle piante, facciamo parte della rete della vita.

Biofilia significa riconnettersi con le nostre vere radici, che non crescono nel cemento. Vuol dire esperienza della natura e dei luoghi selvaggi, bellezza ed estetica naturale, liberazione dalle catene e guarigione. Biofilia è sfruttare al meglio il potere di guarigione degli alberi e delle piante.

L’effetto biofilia è sempre stato dentro di noi

Nel corso di milioni di anni, l’Homo sapiens non si è affatto evoluto nei canyon di cemento e nelle città densamente edificate, ma nei propri habitat naturali, nei quali prevalevano piante e animali, fiumi, montagne, laghi, colline e praterie.

Dal punto di vista evoluzionistico, la natura è la nostra casa: siamo interconnessi con lei e il cervello rettiliano (il più antico, sede degli istinti primari) e il sistema limbico (la sede delle emozioni, quella parte di cervello che ci permette, tra le altre cose di prenderci cura) costituiscono a livello inconscio la centrale di comando della biofilia, il cuore del nostro legame con la natura di cui siamo parte.

«Quello che tendiamo spesso a dimenticare nel mondo moderno è che dipendiamo dal suolo, che il sole, le condizioni atmosferiche e le piante sono qualcosa di assolutamente fondamentale per noi, e che nella nostra evoluzione ci siamo sviluppati insieme a loro come co-evolventi», spiega Wolf-Dieter Storl, antropologo culturale.

Dunque è chiaro: il nostro senso estetico è nato nell’interazione con la natura in cui l’umanità si è evoluta. La nostra biofilia è una creazione del pianeta su cui viviamo e ci connette con esso.

Avatar

Se ci muoviamo nella natura, ci troviamo in un ambiente che da un punto di vista evoluzionistico è perfettamente adatto alla nostra specie: vivere in un habitat di questo tipo ha sicuramente un potenziale maggiore che non stare nel chiassoso grigiore di una grande città.

C’è da supporre che gli abitanti di Pandora, la luna simile alla Terra descritta nel film Avatar (film che narra di un ecosistema paradisiaco sul quale l’uomo vuole mettere le mani dopo che ha mandato in rovina la Terra), avrebbero più possibilità di rilassarsi e di combattere lo stress nella radura di un bosco azzurro, perché l’evoluzione della loro specie si è compiuta in un habitat dominato da piante azzurre e non verdi come quelle terrestri.

Sempre a proposito di Avatar, anche noi “terrestri” non saremmo certo indifferenti alla rigogliosa vegetazione azzurra di Pandora, anzi, rimarremmo affascinati dalla sua bellezza. Sicuramente questo dipende in larga misura dal fatto che il regista James Cameron, un uomo dalla spiccata biofilia, che per la vegetazione di Pandora ha preso a modello la grande molteplicità di forme delle foreste pluviali terrestri. In questo modo allo spettatore viene presentata una natura leggermente modificata, che si avvicinava di molto a quella cui apparteniamo e in cui ci siamo evoluti. La biofilia umana reagisce enormemente a essa e questo è uno dei principali motivi del grande successo di pubblico del film Avatar.

Il potere di guarigione degli alberi e delle piante

Nei boschi è possibile sperimentare appieno l’effetto biofilia. Da numerose indagini scientifiche è emerso che l’aria del bosco mette in moto, per esempio, tantissime difese anticancro; il nostro sistema immunitario si serve di determinate proteine per intervenire contro le cellule in via di degenerazione che costituiscono un potenziale fattore cancerogeno.

Proprio queste proteine anticancro vengono prodotte in quantità maggiore quando inspiriamo l’aria del bosco. In un certo senso potremmo definirle i piccoli aiutanti del sistema immunitario. Queste proteine “bombardano” le cellule cancerose con granelli pieni di citotossine.

Le proteine anticancro entrano in azione perfino quando un virus o un batterio è penetrato nell’organismo. Medici e farmacisti dovrebbero rendersi conto (alcuni per la verità già lo fanno) che l’aria di bosco è un medicinale potente, il più naturale che il genere umano conosca.

La potenzialità in termini di salute che risulta dall’incontro con il bosco e le piante è talmente grande che nel 2012 in alcune università giapponesi è stato istituito un apposito ramo di ricerca medica denominato “Forest Medicine” o “medicina forestale”.

L’effetto biofilia fra le pareti domestiche

Gli scienziati hanno inoltre scoperto che le fotografie e i video che riproducono la natura, come pure le registrazioni audio di rumori naturali, giovano alla nostra salute e alla nostra psiche quasi quanto la natura selvaggia stessa.

Chiaramente non possono sostituire l’originale, ma quando, per esempio, si è ammalati e si deve stare a letto o per altri motivi non si può andare all’aperto nella natura, è consigliabile portarsi a casa l’effetto biofilia. Oltre che con le fotografie, i video e le registrazioni audio, lo si può fare anche con la propria fantasia pressoché illimitata.

Il potere curativo dei giardini

Parlando degli esseri umani e del loro amore per la natura, la biofilia, non può mancare un riferimento ai giardini.

I giardini possono essere usati come spazi per la comunità e nelle cliniche e nei centri terapeutici contribuiscono alla guarigione dei pazienti. I paesaggi dei nostri giardini portano gli effetti curativi della natura direttamente davanti alla porta di casa e noi, progettandoli, possiamo dar libero sfogo alla nostra creatività: si adatteranno a tutti i più specifici bisogni psicofisici.

Non va dimenticato che i giardini ci nutrono e ci forniscono prodotti alimentari su base ecologica e a chilometri zero. I giardini sono spazi multifunzionali. Sono strumenti terapeutici e medici che possiamo impiegare in modo mirato per favorire la guarigione di determinate malattie fisiche e disturbi psichici, per mantenerci sani e prevenire le malattie, per permettere ai bambini un’infanzia vicina alla natura e attenta ai loro bisogni e per donare alle persone molto anziane una migliore qualità di vita negli anni del tramonto.

di Fabio Braga