Il 2020 è l’Anno Internazionale della Salute delle Piante


Le piante costituiscono l’80% del nostro cibo, ma sono sempre più minacciate da malattie e parassiti.

L’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha proclamato il 2020 “Anno Internazionale della Salute delle Piante” (IYPH). La comunità internazionale riconosce in questo modo l’importanza dei vegetali e della loro salute per la sicurezza alimentare, per l’approvvigionamento di materie prime, per la biodiversità e per i diversi servizi forniti dagli ecosistemi agricoli, forestali, acquatici e di altro genere del pianeta.

Nell’ambito dell’IYPH, la salute dei vegetali è definita come la disciplina in cui sono fissate e attuate le misure destinate alla lotta contro gli organismi nocivi, al fine di evitare la loro diffusione in nuove aree. I vegetali sono parte integrante della biodiversità e sono indispensabili alla vita sulla Terra, in particolare per la produzione di ossigeno e per il cibo che forniscono. Infatti, oltre l’80% del cibo consumato dall’uomo è di origine vegetale. La salute dei vegetali costituisce quindi un presupposto per garantire risorse sane a livello alimentare e basate su ecosistemi sostenibili.

Le piante costituiscono la base della vita sulla Terra e sono il pilastro più importante della nutrizione umana – ha commentato il direttore generale della FAO, Qu Dongyu, che ha presentato l’IYPH a margine della riunione del Consiglio dell’Agenzia delle Nazioni Unite. Ma non possiamo dare per scontato che le piante godano di buona salute“. Il cambiamento climatico e le attività umane stanno alterando gli ecosistemi, riducendo la biodiversità e sviluppando le condizioni ideali per lo sviluppo di parassiti. “Come per la salute umana o animale, anche per le piante prevenire è meglio che curare”, ha continuato Il direttore della FAO. Proteggere le piante da malattie e parassiti è molto più economico che affrontare le emergenze fitosanitarie. Spesso le malattie e i parassiti delle piante sono impossibili da debellare e la loro gestione è lunga e costosa. Proprio su questo punto Qu Dongyu ha sollecitato interventi tempestivi, sottolineando che c’è ancora molto da fare per garantire la salute delle piante.

In questo Anno Internazionale e in tutto il decennio di azione per raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, destineremo le risorse necessarie e aumenteremo il nostro impegno per la salute delle piante – ha rassicurato António Guterres, segretario generale delle Nazioni Unite, in un messaggio letto nel corso dell’evento –. Interverremo per il bene delle persone e del pianeta“.

Cosa prevede l'”Anno Internazionale della Salute delle Piante”?

La FAO e la Convenzione Internazionale per la Protezione delle Piante (IPPC) guideranno le attività per il successo dell’IYPH e promuoveranno la salute delle piante oltre il 2020.

L’IYPH porrà l’accento sulla prevenzione, sulla tutela e sul ruolo che ogni abitante del pianeta può avere per garantire e promuovere la salute delle piante.

Gli obiettivi principali dell’IYPH sono: sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza di una flora sana, evidenziare gli effetti della salute delle piante sulla sicurezza alimentare e sulle funzioni degli ecosistemi, condividere le migliori pratiche su come mantenere le piante in buona salute tutelando al tempo stesso l’ambiente.

Prevenendo la diffusione e l’introduzione di parassiti in nuove aree, i governi, gli agricoltori e altri attori della filiera alimentare, per esempio il settore privato, possono risparmiare miliardi di dollari e garantire l’accesso ad alimenti di qualità.

Mantenere le piante o i prodotti vegetali liberi da malattie e parassiti agevola inoltre il commercio e garantisce l’accesso ai mercati, soprattutto per i paesi in via di sviluppo. A tal fine è importante rafforzare il rispetto delle norme e degli standard fitosanitari internazionali.

Secondo la FAO, nella lotta contro le malattie e i parassiti, gli agricoltori dovrebbero adottare, con il supporto dei responsabili politici, l’uso di metodi rispettosi dell’ambiente, come la gestione integrata dei parassiti, per mantenere le piante in buona salute e al contempo tutelare l’ambiente. Mentre i governi, i legislatori e i responsabili politici potrebbero responsabilizzare maggiormente le organizzazioni circa la tutela delle piante, fornendo loro adeguate risorse umane e finanziarie. Non guasterebbe poi investire di più in ricerca e divulgazione in materia fitosanitaria e in tecniche e tecnologie innovative.

Anche le alleanze strategiche e gli interventi in collaborazione con tutte le parti interessate, compresi i governi, il mondo accademico e i centri di ricerca, la società civile e il settore privato, sono fondamentali per raggiungere gli obiettivi dell’IYPH“, ha osservato il direttore generale della FAO.

Ad esempio, la FAO e la sua IPPC stanno già guidando gli sforzi globali per garantire che gli Standard Internazionali per le Misure Fitosanitarie (ISPM) siano sviluppati per sostenere la salute delle piante e che i paesi beneficino della loro ampia applicazione.

Nel caso della Lafigma – un parassita a rapida diffusione che distrugge le coltivazioni – la FAO si è fatta carico di coordinare gli sforzi globali per gestirlo e rallentarne la diffusione, progettando e promuovendo tecnologie innovative per il monitoraggio e l’allerta precoce, nonché dotando governi e agricoltori dei migliori strumenti e conoscenze per contrastarlo.