Risorse forestali: CREA e FEM fanno il punto sulla ricerca


Dal monitoraggio delle foreste basato sul remote sensing alle innovazioni nelle utilizzazioni legnose dei boschi di montagna, dall’approccio partecipativo nella pianificazione forestale ai cambiamenti climatici e ai loro effetti sull’evoluzione degli ecosistemi. Le innovazioni e le esperienze della ricerca per la gestione delle risorse forestali sono state al centro del workshop organizzato venerdì scorso a San Michele all’Adige (TN), dal Consiglio per la Ricerca in agricoltura e l’analisi dell’Economia Agraria (CREA) in collaborazione con la Fondazione Edmund Mach (FEM), durante il quale è stato fatto il punto, in particolare, sugli avanzamenti di ricerca prodotti dalle istituzioni accademiche e dagli enti di ricerca operativi nella realtà trentina.

L’evento ha visto intervenire in apertura l’assessore alle infrastrutture e all’ambiente della Provincia autonoma di Trento, Mauro Gilmozzi, il presidente CREA, Salvatore Parlato, il presidente FEM, Andrea Segrè, unitamente ai rappresentanti di UniTrento, CNR, Centro Studi Alpino Unitus, Dipartimento foreste della Provincia autonoma di Trento e Ordine degli Agronomi e Dottori Forestali. 

In Trentino abbiamo riconosciuto il valore ecologico, di protezione del territorio e di attrazione turistica del bosco – ha sottolineato Gilmozzi -. Il fattore economico ne è una conseguenza. Proprio per valorizzare la risorsa foresta, è importante continuare a fare ricerca e a sperimentare, portando innovazioni nel settore”.

Gli scenari prefigurati dalle dinamiche demografiche e dai cambiamenti climatici inducono a rafforzare l’attenzione posta dalla ricerca sulla gestione dei sistemi agro-forestali e delle filiere produttive ad essi associati – il commento di Parlato. Alle foreste vengono attribuite nuove funzioni, che spaziano dall’erogazione di servizi ecosistemici in aree a forte antropizzazione,alla produzione di commodities sostitutive dei prodotti di sintesi nell’industria chimica e energetica. Elementi che concorrono ad alimentare una ricerca sempre più multidisciplinare e con forti connotazioni di innovazione nei settori delle biotecnologie e dei sistemi digitali”.

Il presidente FEM Segrè ha spiegato che questo workshop ha riunito a San Michele all’Adige molti enti e università importanti per discutere della ricerca in un settore strategico come quello delle foreste. “Al di là della superficie che ricoprono in Trentino – ha precisato – i boschi sono un capitale naturale importante per il Paese e in quanto tali vanno valorizzati nell’ottica di una filiera circolare”.

Per il settore della ricerca forestale emerge sempre più la necessità di sostenere adeguatamente le diverse filiere produttive allo scopo di ottimizzare la quantità e la qualità delle risorse disponibili. Queste finalità vanno integrate con un secondo obiettivo prioritario della ricerca forestale, che riguarda la gestione degli ecosistemi per la tutela della biodiversità e del patrimonio genetico, la massimizzazione della capacità di mitigazione dei cambiamenti climatici e la fornitura di altre utilità quali la riduzione dell’inquinamento ambientale, il miglioramento della qualità dell’acqua e la protezione del suolo.