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fede-300x300Conoscete il Cluetrain Manifesto? Vero dogma per chi si occupa di marketing e comunicazione, è un insieme di 95 tesi proposte come un invito all’azione per tutte le imprese che operano all’interno del nuovo (all’epoca) mercato interconnesso. Il mondo del web per capirci.

Mi ci sono imbattuta qualche tempo fa e mi è venuta voglia di approfondirlo e di condividerlo. Il Manifesto è stato scritto da Rick Levine, Christopher Locke, Doc Searls e David Weinberger, un gruppo di esperti comunicatori, nel 1999 (con un piccolo aggiornamento nel 2015). In effetti sono passati quasi 20 anni, ma personalmente lo trovo di incredibile attualità, considerando, per parlare solo del nostro paese, che un italiano usa Google 30 volte al giorno e le ore che passiamo su Facebook (che aveva 25 milioni di utenti unici a giugno 2017!) negli ultimi due anni sono raddoppiate.

I mercati sono conversazioni”. Questa è la prima, e probabilmente la più famosa, delle 95 tesi. Prima di Internet, sostengono gli autori, il mercato era un luogo in cui le persone si riunivano e parlavano tra loro (dei prodotti, del prezzo, della reputazione) e così si tenevano in contatto con gli altri. Internet ha fornito un mezzo a chiunque sia connesso per rientrare nel mercato virtuale e comunicare. I mercati stanno diventando più intelligenti della maggior parte delle aziende – sostiene il manifesto – e, attraverso Internet, “le persone stanno scoprendo e inventando nuovi modi di condividere le conoscenze con incredibile rapidità”.

Il problema – proseguono i nostri eroi – è che spesso le aziende “non parlano con la stessa voce di queste nuove conversazioni in rete. Vogliono rivolgersi a un pubblico online, ma la loro voce suona vuota, piatta, letteralmente inumana”. Per farla breve, quello che suggerisce il Cluetrain Manifesto a chiunque abbia un’impresa, per piccola che sia, è una riforma del linguaggio.

Bisogna avere il coraggio di fare un salto di qualità, mettendo da parte le asettiche dichiarazioni di mission aziendale (dove ognuno è leader del proprio segmento di mercato) e iniziare conversazioni aperte e sincere. Io lo trovo un consiglio attuale e molto plausibile. Vale per tutti.

Vendere oggi è conversare e non si può farlo usando formule altisonanti e artificiose: bisogna essere credibili, ascoltare, chiedere scusa se serve, perché, per dirla con Levine & Co.non siamo spettatori, né occhi, né utenti finali, né consumatori, siamo esseri umani”.

di Federica Fiorellini