Il magico potere del riordino


Marie-KondoNel mese di agosto ho passato due settimane all’Isola del Giglio. Si può dire che l’abbia deciso mio figlio, seienne, attirato dal nome floreale, ma ancor di più dalla convinzione di trovarvi qualche pirata. Per farla breve, a parte i bagni (il mare è uno dei più belli che abbia mai visto) e la caccia ai pirati, non è che al Giglio ci sia molto da fare, per questo ho deciso di partire con un bel carico di libri.

Mentre facevo la lista di quelle che sarebbero state le mie letture estive, mi è venuto in mente il consiglio di un amico, Alberto Massimo (export manager Bona, neanche a farlo apposta c’è una sua intervista su questo numero), che qualche mese prima (durante una pausa caffè dell’ultimo congresso Fep, a Budapest) mi ha parlato di un libro che, a detta sua, mi avrebbe cambiato la vita: “Il magico potere del riordino” di Marie Kondo.

La Kondo è una giapponese famosissima nel suo Paese, che da qualche anno a questa parte gira il mondo facendo consulenze mirate sul riordino a casalinghe disperate, ma soprattutto a manager e professionisti.

Naturalmente sono partita scettica: arrivata a metà volevo chiamare Alberto per chiedergli cosa ci trovava di interessante e di utile in pratiche come ‘parlare’ ai calzini e ringraziarli per il duro lavoro fatto durante la giornata oppure buttare il libri che non ci danno più emozioni (un vero tabù per me).

Ero arrabbiatissima. Più andavo avanti, però, più la lettura si rivelava interessante, utile anche, di certo da non sottovalutare. Morale, me ne sono innamorata e ho iniziato a consigliarlo agli amici, perché organizzare al meglio gli spazi della propria casa, allenare l’istinto a individuare ciò che ci piace davvero, che ci regala emozioni, aiuta a liberare la mente, fa stare bene davvero.

E il parquet cosa c’entra? C’entra, perché decidere cosa tenere (più che cosa eliminare) aiuta a focalizzarsi sulle cose che ti interessano e che vuoi avere intorno, usare, valorizzare. Come un pavimento in legno.
Il parquet rappresenta esattamente l’idea di ordine che ho fatto mia leggendo il libro della Kondo: riempie gli spazi, ma lo fa con leggerezza e calore.

Un po’ come l’amore (perdonate il finale romantico a tradimento), che riempie i cuori, ma non sottrae spazio,
anzi, li dilata.

Federica Fiorellini