Quando tutto cambia, cambia tutto


immagine editoriale dalvanoLo spunto che vorrei proporvi questo mese parte da una riflessione sull’impegno al cambiamento.
Dalle metafore sportive ai motti rivoluzionari, dalle tecniche di difesa militare alle grandi manifestazioni pacifiste, ormai è un concetto condiviso che le singole individualità, per quanto brillanti, se non sono inserite in un contesto “collegiale“, in una squadra, non esprimono al meglio il proprio valore. E chi più di noi, che crediamo nello spirito associativo al punto da aver costituito, organizzato e sviluppato un’associazione come AIPPL, può dirsi concorde con queste affermazioni. Allo steso modo, però, sono, siamo profondamente convinti che per far cambiare le cose bisogna partire da ciascuno di noi, senza delegare.

Il cambiamento, e parlo di cambiamento a tutti i livelli, deriva da modifiche nel modo di agire tradizionale: inizialmente parte da pochi individui e poi si estende a una moltitudine. Questo processo non ha una crescita lineare, c’è una prima fase in cui solo pochi individui modificano le proprie abitudini e la cosa passa quasi inosservata, fino a un certo momento, il momento del raggiungimento della cosiddetta “massa critica“, che innesca una trasformazione pressoché istantanea, una reazione a catena e dagli effetti amplissimi.

Questi concetti sono espressi molto bene dallo scrittore inglese Lyall Watson con la metafora della centesima scimmia (che vi consiglio di andare a leggere, per curiosità) e mi piace farli miei per spronare ad associarsi tutti coloro che pensano che sia inutile far qualcosa “perché tanto non cambierà nulla”, quando invece è vero il contrario: “Facciamoci noi stessi promotori del cambiamento e gli altri, anche se inizialmente non lo percepiremo, a un certo punto faranno come noi”.

di Dalvano Salvador, presidente AIPPL