Lavorazione del legno: un settore in salute


Il primo trimestre 2017 rafforza ulteriormente la stagione già positiva delle macchine e degli impianti dedicati all’industria del mobile e alla lavorazione del legno. Una sostanziale conferma del “bel tempo” che da poco meno di due anni si può leggere sul barometro del settore. Indubbiamente il modo migliore per mettere la parola “fine” a una stagione economica poco entusiasmante. Questo quanto emerge dalla tradizionale indagine congiunturale curata dall’Ufficio Studi di Acimalll’Associazione costruttori italiani macchine e accessori per la lavorazione del legno, che ha rilevato nei primi tre mesi dell’anno una crescita complessiva degli ordini pari al 16,4% rispetto allo stesso periodo del 2016, superando anche quella finestra ottobre-dicembre arrivata a toccare quota +13,6%.

Da gennaio a marzo è quindi tornata a veleggiare la domanda delle imprese straniere, la cui richiesta di tecnologia italiana è risultata in aumento del 22,2%. Pausa di riflessione invece per le realtà del territorio, che fanno registrare una diminuzione degli ordini del 3,6%. Un dato a prima vista negativo, ma che va collocato nella giusta prospettiva: se per gli ordini dall’estero la variazione positiva è infatti da interpretare come una sorta di “rimbalzo” dopo un 2016 sostanzialmente stabile, per quanto riguarda gli scambi interni ha pesato un certo “attendismo” generato dalla necessità di comprendere più nel dettaglio le modalità di accesso ai benefici previsti dagli incentivi per l’Industria 4.0 (in particolare dall’Iperammortamento). In altre parole, le imprese italiane sembrano aver scelto di aspettare la pubblicazione di circolari attuative che chiarissero lo scenario.

Guardando al prosieguo dell’anno, l’indagine ribadisce comunque l’ottimismo dei protagonisti del comparto: il 44% degli intervistati si è detto convinto che nei prossimi mesi il fatturato dall’estero crescerà ancora, mentre per il 56% il trend sarà stazionario. Non manca fiducia anche sul versante interno: il 17% del campione vede una stagione di maggiori introiti, il 78% propende per una sostanziale stabilità e solo il 5% pensa a una diminuzione.