Industria 4.0, le agevolazioni per le imprese chimiche


Con la Circolare 4/E emanata lo scorso 30 marzo dall’Agenzia delle Entrate è stata finalmente pubblicata la guida contenente informazioni necessarie alle imprese chimiche per valutare l’opportunità di incentivazione e fruire del beneficio fiscale offerto dallo strumento dell’Iperammortamento di cui alla Legge di Bilancio 2017 a sostegno degli investimenti ascrivibili all’Industria 4.0.

La guida presenta in modo chiaro le modalità di accesso all’incentivo – un’agevolazione conseguibile in modo automatico a fronte dell’esborso per investimenti in determinati beni strumentali, e che consente di ammortizzare un costo di acquisto maggiorato al 250% – e chiarisce requisiti tecnici e condizioni cui l’impresa chimica deve attenersi per fruirne.

Grazie all’impegno e all’azione messa in campo da Federchimica insieme a Confindustria, è stata confermata l’inclusione nell’elenco “positivo” dei beni strumentali allegando al dispositivo una categoria di impianto che interessa specificatamente le imprese chimiche: gli impianti per la trasformazione delle materie prime e materiali.

Tutti gli impianti, per poter beneficiare dell’incentivo, dovranno poi dimostrare (anche con una certificazione di parte terza) che vengano rispettati una serie di requisiti “tecnici ed informatici” relativi alla flessibilità di impianto (con riferimento alle operazioni individuali di trasformazione e alla gestione dei flussi di materie prime, intermedi e prodotti), riconfigurabilità, rimodulazione e connettività.

L’industria chimica, per le sue caratteristiche di industria di processo, è coinvolta da molto tempo sui temi dell’Industria 4.0, considerata la significativa dotazione sensoristica per il controllo delle operazioni di impianto ed il monitoraggio richiesto dai complessi sistemi di gestione che governano oggi tutti i processi e che caratterizzano il settore.

La disponibilità di questo incentivo costituisce un motivo in più per cercare di alzare ulteriormente l’asticella delle performance tecnico-operative e di qualità delle produzioni conseguibili dalle imprese chimiche, potendo sfruttare al meglio – ad esempio – la grande mole dei dati di processo e di vendita già presenti e raccolti in azienda; introducendo nuovi algoritmi per l’analisi “real time” dei dati e sviluppando quindi dei “modelli avanzati per il supporto decisionale“, maggiormente sofisticati e al passo con i tempi; integrando i sistemi fisici con i modelli digitali e sfruttando maggiormente le tecnologie digitali in costante progresso e dotandosi della strumentazione per la connettività da remoto e con sistemi in cloud per assecondare ed implementare la “trasformazione digitale” con la finalità di migliorare la capacità competitiva dell’intero settore chimico.