Periferie in azione: l’architettura come servizio


“Taking Care – Periferie in Azione” è il primo crowdfunding civico dedicato alle periferie italiane. Il progetto ha raccolto finora oltre 112 mila euro, dando il via alla realizzazione delle prime due strutture mobili di pronto intervento.

Il programma “Taking Care – Periferie in Azione” (presentato alla stampa mercoledì 9 novembre al BASE di Milano) viene proposto nel Padiglione Italia alla 15. Mostra di Architettura della Biennale di Venezia per diffondere una nuova consapevolezza civica. L’iniziativa consiste in cinque progetti inediti per altrettante strutture mobili, pensate specificamente per cinque grandi associazioni nazionali impegnate nel contrasto alla marginalità nelle periferie.

Per la prima volta, cinque realtà italiane fortemente radicate nel territorio, AIB – Associazione Italiana Biblioteche, Emergency, Legambiente, Libera – Associazione, nomi e numeri contro le mafie e UISP – Unione Italiana Sport Per Tutti, si sono trovate a fare squadra in nome del recupero sociale e culturale della parte più trascurata del paese.

 

Architetti in azione!

Frutto del lavoro di sviluppo di Alterstudio Partners, Matilde Cassani, ARCò, Antonio Scarponi e Nowa, “Taking Care – Periferie in Azione” prende forma attraverso cinque container carrabili; moduli standard costruiti per affrontare situazioni di emergenza, che sono stati personalizzati in un processo comune condotto assieme alle cinque associazioni e sotto il coordinamento di TAMassociati. L’obiettivo è quello di far diventare le strutture dei presidi per l’educazione alla convivenza e alla cittadinanza attiva passando per il gioco e lo sport, la medicina mobile, la sensibilizzazione ambientale, la socializzazione tra culture diverse e la lettura.

 

Dalla teoria alla pratica

La realizzazione delle unità viene finanziata tramite crowdfunding e, una volta donati alle associazioni, i mezzi saranno trasferiti sul campo, dove eserciteranno le funzioni per cui sono stati concepiti. I luoghi scelti dovevano inizialmente essere le periferie di Milano, Torino, Roma, Napoli e Cerignola, ma considerate le emergenze terremoto e immigrazione si è pensato di sfruttare il fattore “mobile” per offrire un aiuto concreto al Centro Italia e alla Sicilia.

Proprio a causa di queste due situazioni, anche la durata della campagna è stata modificata rispetto alle previsioni, e dal 27 novembre (data di chiusura della Biennale) si è scelto di prorogare il termine sino agli ultimi giorni di dicembre.

La raccolta fondi avviene grazie ad una piattaforma dedicata (www.periferieinazione.it), messa a disposizione da Banca Popolare Etica, che assicura che tutte le transazioni avvengano nel circuito virtuoso della finanza etica.

A oggi la somma ricevuta dalle donazioni ammonta a più di 112 mila euro, cifra sufficiente per finanziare due strutture (la prima, destinata ad Emergency, potrebbe essere pronta per fine Biennale, ndr) e parte delle rimanenti. Il target per il completamento del progetto è di 360 mila euro, ma i promotori si dicono fiduciosi.